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Ok alla delibera sul Regolamento Beni Comuni, ora parola ai Municipi

Marco Battistini
Un tassello fondamentale per favorire sempre più la cura partecipata della città, per gli spazi pubblici come giardini, strade, piazze e per la valorizzazione di beni e attività immateriali legate alla cultura, alla memoria storica, alla creatività e all’inclusione.
Novembre 25, 2022

Via libera alla delibera che contiene il primo Regolamento dell’Amministrazione condivisa dei Beni Comuni di Roma Capitale. A seguito dell’ok in giunta, il testo verrà ora immediatamente avviato al successivo iter istituzionale per il parere dei Municipi, l’esame delle Commissioni consiliari e, infine, sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Capitolina. L’atto, anticipato dal sindaco con una conferenza in Campidoglio a settembre scorso, nel pieno della campagna elettorale politica, eredita la base di testo da una proposta di iniziativa popolare bocciata dall’Assemblea capitolina sotto l’amministrazione Raggi per ben due volte, e introduce nella normativa comunale alcune novità. Si potranno attivare patti di collaborazione tra Comune, Municipi e associazioni o gruppi di cittadini, rivolti tanto alla cura, rigenerazione e valorizzazione dei beni comuni materiali, quanto alla promozione di quelli immateriali. Poi il principio base della condivisione di risorse e responsabilità tra tutti i sottoscrittori dei patti. Ancora, il supporto alle esperienze che l’Amministrazione sta portando avanti in vari settori, tra cui l’ambiente e il verde urbano, la scuola, con l’approccio della “comunità educante” – con le aperture in orario extra-didattico e i programmi per educazione e formazione – e la cultura, con la progettazione dei nuovi poli civici e culturali e i musei diffusi. Inoltre, altri punti qualificanti del Regolamento sono il rafforzamento delle reti sociali e di mutuo aiuto già attive sul territorio; l’impulso a progettazione e realizzazione di impianti ecocompatibili da installare negli edifici pubblici per produrre energia pulita da ridistribuire all’interno delle comunità aderenti; la connessione con il mondo del Servizio Civile attraverso facilitatori della partecipazione nel ruolo di promotori civici sui territori; l’istituzione di un Forum dei Cittadini attivi al fine di favorire il confronto diretto e lo scambio di buone pratiche tra portatori di interesse e istituzioni, oltre alla consultazione periodica degli appartenenti alla comunità cittadina per il monitoraggio dell’efficacia delle azioni attuate.

GUALTIERI ESALTA IL PROVVEDIMENTO

Roma si dota per la prima volta di un Regolamento sui Beni Comuni. Un tassello fondamentale per favorire sempre più la cura partecipata della città, per gli spazi pubblici come giardini, strade, piazze e per la valorizzazione di beni e attività immateriali legate alla cultura, alla memoria storica, alla creatività e all’inclusione. Il testo che ha ricevuto oggi il primo via libera dalla Giunta era atteso da anni. 

Il sindaco Roberto Gualtieri ha salutato con entusiasmo il provvedimento. “La sua approvazione definitiva, al termine dei prossimi passaggi istituzionali, renderà molto più forti i legami di comunità nella nostra città, all’insegna dei diritti delle persone e della rigenerazione condivisa del territorio”, ha affermato il sindaco di Roma. “Quella in corso di realizzazione è una vera e propria rivoluzione della partecipazione civica -ha commentato Andrea Catarci, assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti- Roma è il nostro bene comune per eccellenza e attraverso questo Regolamento finalmente disciplinare il perimetro e le modalità di quel vastissimo insieme di attività realizzate volontariamente a tutela e cura dei beni comuni, rinsaldando l’idea base del patto come strumento proficuo di collaborazione tra le istituzioni e le cittadine e i cittadini singoli e associati. Come testo di partenza si è scelto quello proposto dalla Coalizione per i Beni Comuni nel 2018, poi bocciato in aula nella scorsa Consiliatura, rivisto e arricchito attraverso un percorso partecipativo durato circa 8 mesi che ha coinvolto i rappresentanti dei Municipi e di oltre 120 tra comitati e associazioni. Il Regolamento che compie oggi il suo passo iniziale contiene tratti originali rispetto alle esperienze di altre città, come quelli sulle comunità energetiche e quelle educanti e sulle reti di mutuo aiuto. Perché la città dei 15 minuti è anche e soprattutto una città della partecipazione in cui valorizzare l’identità di luogo e mettere a sistema le energie vitali che la animano”.

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