Nations League, Italia sconfitta dalla Spagna: giocherà la finale per il terzo posto

Mettiamola così: stavolta non perderemo in finale! Dopo le sconfitte in serie nelle gare decisive per l’assegnazione di ben quattro trofei, l’Italia della Nations League ha mancato l’ingresso in finale.
Ad estromettere l’undici di Mancini dalla competizione è stata la Spagna, vittoriosa 2/1 grazie a un gol piuttosto fortunoso, ma al termine di un secondo tempo dominato.
Il verdetto è ineccepibile, sebbene la prima frazione di gara avesse mostrato altro: un’Italia brava a ripartire con pericolosità e sfortunata in occasione del gol di Frattesi, che sarebbe valso il 2/1 e che è stato annullato per un fuorigioco millimetrico.
Gli azzurri, partiti ad handicap per una colossale leggerezza di Bonucci, avevano rimesso le cose a posto grazie a un sacrosanto rigore, conquistato da Zaniolo e trasformato da Immobile.
Per tutto il primo tempo, grazie a un Frattesi uovo ovunque e a uno Zaniolo capace di vincere i duelli individuali con una certa frequenza, l’Italia ha tenuto in apprensione i rossi di Spagna.
Il palleggio degli iberici è stato conservativo e non ha prodotto particolari insidie alla retroguardia azzurra, con Toloi bravo a fare la guardia e a proporsi per l’avvio dell’azione.

UNA RIPRESA A SENSO UNICO

Nel secondo tempo però la musica è cambiata, perché l’atteggiamento degli spagnoli si è fatto più aggressivo. De La Fuente ha avanzato il baricentro di venti metri, lasciando teoricamente più spazio ai contropiede azzurri, che però… non ci sono stati.
Un solo lampo, con protagonista ancora Frattesi, bravissimo ad inserirsi a centro area e a calciare forte, ma purtroppo centrale, verso la porta iberica. Unai Simone con buon riflesso ha respinto, cancellando il solo pericolo portato dagli azzurri nella ripresa.
Fatali gli errori di misura nelle verticalizzazioni. Nell’altra metà campo invece la Spagna ha attaccato con grande pericolosità e, dopo un paio di occasioni fallite di un soffio, ha colto il frutto dei propri sforzi all’88’, con Joselu, trovatosi tutto solo davanti a Donnarumma dopo un tiro da fuori con doppia deviazione.
I supplementari erano ormai a un passo, ma va riconosciuto alla Spagna il merito di averci provato.
Anche l’ultimo possibile trofeo è partito così per altri lidi: se lo giocheranno Croazia e Spagna, mentre l’Italia contenderà ai padroni di casa dell’Olanda il terzo posto.
La semifinale ha mostrato una squadra con tanti limiti tecnici e di personalità ed è auspicabile una rifondazione. Pur comprendendo il sentimento di riconoscenza che Mancini nutre per i suoi pretoriani, quelli che gli hanno regalato il titolo europeo, voltar pagina ora non è più un’opzione, ma una necessità.
Bonucci, Jorginho, Immobile e altri non più giovanissimi non possono essere compresi in un progetto che ha la difesa del titolo e soprattutto la qualificazione mondiale, dopo i due flop di fila, quali principali obiettivi.
I giovani ci sono: ce lo ha detto a chiare note il mondiale Under 20, che abbiamo chiuso al secondo posto. Bisogna avere il coraggio di metterli dentro, senza ulteriori indugi. Un terzo mondiale a tifare per gli altri somiglia a una condanna da inferno dantesco…