Impressionante. Specie nel primo set. Un Sinner mai visto ha travolto Rublev, numero sei del mondo, con apparente facilità.
Il ragazzo della Val Pusteria ha impiegato poco più di un’ora per cancellare ogni velleità del rosso moscovita. Un primo set davvero ai limiti della perfezione per Jannik, che ha operato due break, a dispetto dell’eccellente percentuale di prime dell’avversario. Rublev ha ben presto compreso che sulle sue seconde le possibilità di far punto erano ridotte al lumicino. Si è visto così costretto a forzare anche quelle, senza però limitare nella sostanza l’aggressività di Sinner, che gli ha risposto “palle sulle stringhe” o vincenti.
Il primo set è stato un’esecuzione o uno show, dipende dall’angolo visuale. Dominante in entrambe le diagonali, molto efficiente nel servizio, bravo persino nelle palle corte e nelle volée, il 21enne di San Candido ha disposto dell’avversario con irrisoria facilità.
Nella seconda frazione, Rublev ha giocato a tutto braccio. Nessuna concessione a colpi interlocutori o a tattiche attendiste. E allora il set è risultato per larga parte equilibrato, ben giocato da entrambi, all’insegna del “non si fanno prigionieri”.
Il super ispirato Jannik ha però trovato il modo di cogliere la sola vera opportunità concessagli da Rublev e lo ha brekkato nel settimo gioco, per poi difendere con attenzione maniacale il prezioso vantaggio acquisito. Una recita sontuosa, che il principino delle Dolomiti dovrà replicare in fretta, per continuare ad avanzare in un torneo nel quale ha sempre raggiunto i quarti di finale.
Anche stavolta il cielo della Florida assisterà ad una sfida tra Sinner e Ruusuvori.
Il finlandese è già capitato sul cammino di Jannik nel 2021 e nel 2022. Lo scorso anno l’altoatesino fu costretto ad annullare tre palle match, prima di esultare per un successo allo sprint.
Si spera che stavolta possa esserci un divario più ampio, alla luce di quanto si è visto ieri e del valore assoluto dei due contendenti.
Il finlandese ha battuto in tre set Van de Zandshulp, che sembrava avviato a vincere il confronto in due partite, ma ha poi pagato un calo nel momento cruciale.
Dalla parte di Sinner c’è un altro quarto di grande impatto, quello tra Alcaraz e Fritz, con lo spagnolo sicuramente favorito, ma lo statunitense, ieri bravo a sbarazzarsi di Rune, pronto a cogliere ogni opportunità.
SONEGO E TREVISAN, FINE CORSA SENZA RIMPIANTI
C’era grande attesa anche per Lorenzo Sonego, che era stato bravissimo contro Tiafoe. La replica però non c’è stata. A prendersi un posto nei quarti, nei quali sfiderà Kachanov, è stato infatti l’argentino Francisco Cerundolo, che ha vinto con merito un match iniziato quando in Italia era quasi l’alba, per via della pioggia che ha fatto slittare l’orario.
Il primo set ha illuso Lorenzo, vittorioso 6/3 e molto bravo nel recuperare un iniziale svantaggio.
Dal secondo però, Cerundolo non ha più concesso gli errori e le pause evidenziati nella prima partita.
Passanti micidiali, attacchi sulle righe, chiusure a rete di rara efficacia. Snocciolando un repertorio extra lusso, l’argentino ha preso saldamente in mano il pallino del match. Sonego ha avuto il merito di non arrendersi, ma non è stato brillante e preciso come nei match precedenti. Qualche sbavatura nel palleggio e un rendimento al sevizio non esaltante lo hanno consegnato nelle mani di Cerundolo, che ora sogna la prima finale di un mille della sua ancora acerba carriera.
Era invece al suo primo quarto in un mille la nostra Martina Trevisan, che era opposta alla recente vincitrice di Indian Wells, Elena Rybakina. Il confronto tra la bravissima fiorentina e la “principessa diafana” è stato tale fino alle tre opportunità di 4 pari che Martina non ha saputo cogliere.
Perso l’ottavo gioco, Trevisan non è riuscita più a chiudere positivamente un solo game. Terribile il 9/0 inflittole dalla kazaka nata a Mosca.
È già in semi anche Jessica Pegula, che ha annullato due matchball a una Potapova sciupona oltre ogni immaginazione.
Oggi gli altri due quarti, con Sabalenka favorita contro Cirstea e Alexandrova-Kvitova decisamente più equilibrato.
