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Metro C, altri tre anni per completare il nodo di San Giovanni

Marco Battistini
Salviamo la Metro C – il comitato che da anni propone idee per far sviluppare Roma ‘su ferro’ – ha scovato alcuni numeri che danno l’idea su quali saranno le tempistiche per vedere (o sperare di vedere) un significativo miglioramento della linea C.
Settembre 13, 2022

Salviamo la Metro C, la pagina Facebook molto attiva in tema di trasporti capitolini, ha esaminato l’accordo stretto i primi di agosto tra Comune di Roma e Ministero delle Infrastrutture. Il documento stabilisce delle date limite anche per l’acquisto di nuovi treni destinati alla C: i sei nuovi convogli, per un costo di 72 milioni, dovranno entrare in servizio necessariamente entro dicembre 2025, altrimenti i fondi torneranno al mittente. Stessa sorte per l’apertura del nodo di scambio tra linea A e C a San Giovanni: costo 11 milioni e mezzo per l’adeguamento degli impianti antincendio che dovrà essere terminato entro ottobre 2025.
Dunque ancora due anni e due mesi (ma probabilmente tra collaudi e test saranno molti di più) per un banale scambio che agevolerà la vita di migliaia di pendolari ogni giorno. Viene da sorridere leggendo articoli di qualche anno fa nei quali si prometteva l’apertura dello scambio entro il 2020Quella passata è stata una settimana importante per conoscere il futuro della Metro C. Negli ultimi mesi, i passeggeri della terza linea della Capitale hanno subito pesanti disagi a causa della penuria di treni che hanno portato le frequenze dei convogli a ritmi da treno regionale.
Ma Salviamo la Metro C – il comitato che da anni propone idee per far sviluppare Roma ‘su ferro’ – ha scovato alcuni numeri che danno l’idea su quali saranno le tempistiche per vedere (o sperare di vedere) un significativo miglioramento della linea C.

IL COMITATO

Una soddisfazione a metà secondo il comitato, che sottolinea come dato positivo il fatto che le date siano state messe nero su bianco ma constata, a ragione, che i tempi sono ancora lunghi.
“Le tempistiche non vanno giù ma dopo dieci anni di nulla abbiamo delle date certificate, messe nero su bianco, attendibili. Infatti, l’obbligazione giuridicamente vincolante parte da dicembre 2022 per i nuovi treni e da marzo 2023 per il nodo S.Giovanni e nel caso in cui il Comune dovesse rivelarsi inadempiente nell’utilizzo delle risorse, oltre ad assumersi una inequivocabile responsabilità politica, vedrebbe tornare al mittente i fondi ricevuti – spiega Salviamo la Metro C – Se queste non vorranno essere ricordate come le uniche esigue nuove opere sulle metropolitane di Roma nel decennio in corso (al netto dell’inaugurazione di Amba Aradam e Colosseo) bisogna assolutamente cambiare passo”.

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