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Manovra finanziaria da 35 miliardi, Meloni: “Priorità a crescita e giustizia sociale”

Martina Arduini
La premier Giorgia Meloni ha parlato questa mattina in conferenza stampa della Manovra approvata in serata al Cdm. Pensioni, flat tax e aiuti per le famiglie e le imprese.
Novembre 22, 2022
La premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa

“Una Manovra coraggiosa che scommette sul futuro – figlia di scelte politiche, come è giusto e normale che sia per un governo politico”, così Giorgia Meloni ha definito in conferenza stampa (iniziata alle 10 di questa mattina ndr.), la Manovra Fiscale approvata ieri sera in Consiglio dei Ministri da circa 35 miliardi di euro. Un approccio prudente e realista – come l’ha definito il Mef – che sfrutta gran parte delle risorse disponibili per interventi urgenti a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione.

Due grandi priorità per la neo premier Meloni, che in un solo mese ha scritto e presentato una manovra che ricalca e racconta una visione politica ben precisa, incentrata sulla crescita e la giustizia sociale. Per crescita il Presidente intende la messa in sicurezza del tessuto produttivo e per giustizia sociale l’attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi.

Da madre a madre. La Meloni e il Cdm hanno approvato una misura sul congedo parentale facoltativo: “Ho sempre pensato che molte madri non se lo potessero permettere con il 30% della retribuzione. Noi abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita – ha spiegato la premier -. Una sorta di salvadanaio del tempo senza ritrovarsi in condizione economiche difficili”.

Un decreto rivolto al ceto medio

Nella manovra ci sono “tre tasse piatte” – dice Meloni -, tra cui quella “sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora”. 

Caro bollette e famiglie

La voce con più dispendio di fondi (21 miliardi) riguarda il caro bollette, per famiglie e imprese, con crediti dal 40 al 45% per le aziende energivore e fino al 35% per le non energivore. Per le famiglie spiega Meloni: “Lo Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie, prima con un Isee massimo di 12.000 euro che noi portiamo a 15mila euro. La platea per le famiglie si allarga ma chiaramente la misura è per quelle più bisognose e vale 9 miliardi di euro“. Per le famiglie più fragili è confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.

“Nel dettaglio – viene spiegato – è confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, mentre viene rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale per bar, ristoranti ed esercizi commerciali, che salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%.”

Approvata l’istituzione di un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una ‘Carta Risparmio Spesa’ per redditi bassi fino a 15mila gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità.

Arriva una maggiorazione dell’assegno unico anche per chi ha il primo figlio: oltre al raddoppio della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei numerosi a partire dal terzo figlio (che passerebbe quindi da 100 a 200 euro), arriverà un sostegno rafforzato anche per il primo figlio.

Pensioni

Nuovo schema di anticipo pensionistico e stop alle legge Fornero. Si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103). Prorogata per il 2023 Opzione donna con modifiche: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi. Opzione donna, si ricorda, è riservata a particolari categorie: Caregiver, lavori gravosi, disabili. Confermata anche Ape sociale per i lavori usuranti. Indicizzazione pensioni +120% del trattamento minimo.

Norma contro i negozi “apri e chiudi” 

Nella Manovra ci sarà “una norma di contrasto alla concorrenza sleale a esercizi ‘apri e chiudi’, cioè quelli che aprono, non versano un euro alle casse dello Stato, chiudono prima dei controlli, spariscono e ricominciano da capo – ha detto Meloni -. Ora quando l’Agenzia delle entrate ha avvisaglie, convoca quegli imprenditori e se non ha le rassicurazioni necessarie, può cancellare la partita Iva o chiede una fideiussione sul pagamento delle tasse”.

Reddito di cittadinanza

Verso il tramonto del reddito di cittadinanza che dal 1 gennaio 2024 sarà sostituito da una nuova riforma. Intanto dal 1 gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. Previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito, come nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua. Previsto un risparmio di 734 milioni per il 2023. I risparmi di spesa finanzieranno un apposito fondo che finanzierà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione.

Carburanti

Scende lo sconto sulla benzina, ma non per gli autotrasportatori. “Dal 1 dicembre lo sconto sulla benzina e il gasolio passa da 0.25 per litro a 0.15 mentre per il gpl da 0.085 per kg a 0.051. La riduzione degli sconti non ha effetto sugli autotrasportatori che possono contare su altri regimi agevolati”, spiega il Mef.

Previsto infine il taglio del cuneo fiscale fino al 3% per i lavoratori dipendenti con redditi bassi. La misura vale 4,185 miliardi, estesa la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite Iva. L’Iva passa dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile (tampon tax).

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