Replica al vetriolo dell’assesora M5s Roberta Lombardi all’ex sindaca Virginia Raggi, che, ieri in un post, aveva chiesto “liste alla luce del sole” e aveva criticato chi in Regione non “muove una foglia” sull’inceneritore. “Rispettare il mandato elettorale significa anche saper creare le condizioni, quando non si hanno i numeri necessari, per poter realizzare il programma per il quale i cittadini ci hanno votato. A meno che non si abbia la maggioranza assoluta – ma com’e’ noto l’attuale legge elettorale non lo consente – la strada per tradurre le promesse in risultati concreti e’ quella del confronto su temi specifici con altre forze politiche con le quali possa esserci una convergenza di visione e obiettivi”, premette Lombardi. “Alla fine sono i fatti che contano. Sono i risultati raggiunti che parlano del nostro operato e per i quali saremo giudicati alle urne. Perche’ in fin dei conti si puo’ anche governare Roma per cinque anni e mezzo avendo la maggioranza ma se alla fine del mandato i cittadini ti mandano a casa, senza nemmeno farti arrivare al ballottaggio, allora e’ il caso di farsi una domanda – attacca l’assessora -. Non di lanciare proclami dal pulpito, tra l’altro con una doppia morale sulle candidature e sul processo partecipativo dal basso dopo aver riempito in buona parte le liste dei municipi con dei propri ‘nominati’. Meglio un dialogo con altre forze politiche funzionale alla realizzazione di un programma e fatto in assoluta trasparenza agli occhi dell’elettorato che una finta e inconcludente morale purista”. “D’altronde, come peraltro realizzato in Regione Lazio dove grazie alla collaborazione con le forze di centrosinistra siamo riusciti a far escludere la costruzione di nuovi inceneritori dal Piano regionale dei rifiuti, se invece di condannarci all’irrilevanza si fosse accettato di interloquire con altri per le elezioni di Roma, probabilmente oggi non staremmo parlando di un inutile e dannoso inceneritore invece che di impiantistica moderna per il recupero della preziosa materia prima – conclude -. Confermo quindi il mio massimo sostegno al presidente Giuseppe Conte e a tutti quei consiglieri regionali e comunali che stanno verificando sui nostri territori se ci sono le condizioni per costruire e portare avanti progetti concreti anche con altre forze politiche che ci permettano di realizzare il programma del Movimento 5 Stelle. In un mondo in cui abbondano i demolitori, in questo momento costruire e’ la parola chiave”.
M5S LAZIO RIVENDICA BUON OPERATO IN GIUNTA REGIONALE
Il Movimento 5 Stelle del Lazio si interroga e guarda alle prossime elezioni politiche e regionali cercando una “stella polare” ovvero ciò che è necessario per ogni persona che “ogni rappresentante istituzionale dovrebbe avere come guida ed è questo l’obiettivo -assicura M5S Lazio- che ha accompagnato le nostre scelte. Forse avrebbe giovato ai nostri like urlare alla luna o ergerci sul pulpito del puritanesimo di facciata per ottenere il facile consenso della tifoseria da stadio, invece abbiamo deciso di metterci in gioco perché il dovere di chi ha ricevuto un mandato elettorale è prima di tutto quello di fare il bene della comunità e la responsabilità che abbiamo nei confronti di chi ha creduto in noi non può essere subordinata a tatticismi di convenienza, ricerca della visibilità a tutti costi o affermazione del proprio ego. Noi abbiamo scelto di seguire la strada della rilevanza, i risultati conseguiti ci danno ragione e possiamo affermare con convinzione che il lavoro e l’impegno che abbiamo profuso da inizio legislatura in Consiglio Regionale e nell’ultimo anno e mezzo in Giunta tracciano il solco tra chi parla e chi fa”. Di qui un elenco di quanto fatto nel Lazio. “Il finanziamento per la creazione delle Comunità Energetiche, il fondo Workers Buyout per aiutare i dipendenti a recuperare la propria azienda in crisi, l’aggiornamento del Piano Energetico Regionale, il Piano regionale di rilancio e resilienza per la sostenibilità ambientale, l’attuazione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2030 per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili, la digitalizzazione dei piccoli Comuni, l’istituzione di una commissione speciale sui Piani di Zona che ha consentito di far decadere dai contributi pubblici molte cooperative abitative ed imprese edilizie che li hanno percepiti indebitamente, sono solo alcuni esempi” è il loro elenco.