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L’Egato batte cassa per le indennità, a pagare saranno le famiglie con la Tari

Cesidio Vano
Nella lettera che l’Ente scrive ai sindaci si evidenzia che la somma da versare va caricata sulle bollette della tassa sui rifiuti, che pagheranno per il 2023 le famiglie ciociare
Marzo 23, 2023
Mauro Buschini, presidente Egato (Foto S. Desiato)

Cari sindaci è giunto il momento di fare il “lavoro sporco” e non solo perché qui si parla di immondizia. È cioè giunto il momento di mettere le mani nelle tasche dei cittadini per consentire all’Egato dei rifiuti di Frosinone, guidato da Mauro Buschini, di pagare le indennità di presidente, consiglio direttivo e revisore dei conti oltre che gli stipendi ai primi impiegati.

Egato, pagano i cittadini con la Tari

Alla fine saranno i cittadini a farsi carico di tale incombenza. Lo ha scritto, nero su bianco, lo stesso Egato ai sindaci a cui ha chiesto i soldi. Nella richiesta di pagamento, che lunedì mattina ha fatto capolino tra le Pec dei 91 Municipi, infatti, è scritto chiaro e tondo che i soldi da versare al nuovo ente potranno “trovare copertura nell’ambito delle entrate tariffarie per l’erogazione del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani”. In soldoni, dall’ente hanno detto: la somma che ci dovete versare va caricata sulle bollette della Tari (la tassa rifiuti) che pagheranno per il 2023 le famiglie ciociare.

Del resto, è quello che prevede la normativa: tutte le spese sostenute per la raccolta dei rifiuti debbono essere recuperate con la relativa tassazione. Solo che, fino allo scorso dicembre, l’Egato non esisteva, e la Ciociaria non aveva necessità di chiedere ai cittadini di cacciare ulteriori 1,2 milioni di euro. Gli stessi cittadini – aggiungiamo – che già dovranno fare i conti con il rialzo della Tari causato, in quest’altro caso, dall’aumento dei costi per il conferimento dei rifiuti all’impianto Tmb di Colfelice. Come si ricorderà, infatti, (leggi qui), in questo secondo caso, è stata la Regione Lazio a guida Zingaretti a stabilire un rincaro del 17% della tariffa (da 138,68 a 161,47 euro a tonnellata) dovuta alla Saf (la società degli stessi Comuni ciociari che gestisce l’impianto) per il conferimento dell’immondizia.

Una Pec a tutti i sindaci per esigere il versamento delle loro quote

L’Egaf, ovvero l’Ente di gestione dell’Ambito territoriale ottimale Frosinone Ambiente, ha infatti battuto cassa presso i sindaci dei 91 comuni della provincia di Frosinone, chiedendo di versare la loro quota di adesione all’ente, istituito in base alla normativa regionale del 2022, che ha il compito di gestire su base provinciale la raccolta dei rifiuti, finora competenza dei singoli comuni.

In tutto, i 91 Comuni dovranno sborsare, in base al peso che gli è stato assegnato nel nuovo ente, circa 1.200.000 euro. A tanto, infatti ammontano le previsioni di spesa inserite nel primo bilancio del Egaf.

Soldi per pagare indennità e primi stipendi

A cosa serviranno questi 1,2 milioni? In base al bilancio preventivo 2023 approvato: circa due terzi serviranno per pagare le indennità di carica agli amministratori presidente compreso (384.000 euro) e per gli stipendi al personale (300.000); un sesto circa (150.000 euro) a pagare il direttore generale; altri 120.000 euro per ‘Servizi’ vari, il resto per le utenze e l’acquisto di beni.

Un ente finora istituito solo a Frosinone

E i sindaci hanno anche poco da lamentarsi, perché sia l’istituzione dell’Egato, sia la nomina degli organi di i gestione, sia le spese da coprire in bilancio le hanno allegramente approvate loro, o almeno una loro corposa maggioranza alla quale forse non era chiaro – o forse hanno fatto finta di non capire – che tutti quei nuovi (costi) sarebbero finiti a carico delle famiglie ciociare. Perché, non a caso, Frosinone è l’unica provincia in cui si sia fatto di tutto per dar vita all’Egato, mentre nelle altre province della Regione l’iter istitutivo è stato stoppato in attesa dell’esito della tornata elettorale e poi capire il da farsi.

Egato, la Comunicazione di Buschini inviata ai Municipi

Nella richiesta di pagamento, il presidente Buschini ricorda che l’assemblea dei Sindaci ha provveduto ad approvare gli atti fondamentali per insediare l’autorità d’ambito, “a partire dalla nomina del Revisore, l’approvazione dello Statuto nonché del Bilancio di Previsione per l’anno 2023. Poi scrive: “…Lo stesso Ente, EGATO Ambiente Frosinone (EGAF), così come rinominato nello Statuto, ha iniziato la propria attività di Organizzazione Amministrativa e nelle prossime settimane partirà la fase ricognitiva dei servizi nei singoli Comuni, al fine di avere nel più breve tempo possibile la situazione complessiva dei 91 comuni dell’ATO”.

Quindi la richiesta di denaro: “Al fine di consentire il normale svolgimento dell’Attività Programmatica dell’Ente, in applicazione dell’Art. 3 comma 5 lettera a) della legge 14/2022, con Delibera del Consiglio Direttivo 10 del 16.03.2023 si è proceduto all’istituzione del Fondo nel limite del Bilancio di Previsione con la ripartizione dei costi per ciascun Comune. Per il Comune di xxx avente come quota di rappresentanza x,xx, il fondo da riconoscere ad EGAF per il 2023 ammonta a euro…” e segue l’importo da versare sul conto di tesoreria unica. Il messaggio finisce chiarendo che quei soldi – ribadiamo 1,2 milioni di euro in tutta la provincia – dovranno sborsarlo i cittadini: “È utile ribadire che quanto sopra potrà trovare copertura nell’ambito delle entrate tariffarie per l’erogazione del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani, come previsto dal metodo tariffario MTR2” stabilito da ARERA, conclude Buschini. Costi quindi che finiranno nei piano economici finanziari alla base della determinazione della Tari 2023.

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