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I medici di base ‘bacchettano’ D’Amato: “Giù le mani dalla medicina generale per fare voti”

Cesidio Vano
Novembre 21, 2022

D’Amato ricordi che giunta e consiglio sono sciolti e possono gestire solo l’attività ordinaria”.

Altolà dei medici di base dello Snami contro l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. I camici bianchi aderenti al Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani hanno infatti richiamato il responsabile dell’assessorato alla Sanità in merito ad alcune sue recenti dichiarazioni che vorrebbero a breve rivoluzionata l’assistenza territoriale di medicina generale. “Solo propaganda elettorale, che tra l’altro – dicono dallo Snami – D’Amato non può fare perché dimissionario”.

Per lo Snami del Lazio, guidato dal presidente regionale Marco Trifogli, “le recenti dichiarazioni dell’assessore alla sanità su una modifica della assistenza territoriale nella medicina generale tradiscono una serie di inadeguatezze da parte dell’assessore”.

Spiega Trifogli che il metodo utilizzato da D’Amato “è incompatibile con le funzioni di una regione a presidente dimissionario ed a giunta dimissionaria, che per legge deve disbrigare soltanto l’ordinaria amministrazione fino alle nuove elezioni”. Il sindacato dei medici ritiene che “l’assessore dimissionario, presentato appena tre giorni prima come candidato alla presidenza della regione nelle elezioni che ci saranno a breve, stia solo sfruttando tale materia, di straordinaria amministrazione su cui non ha più competenza, per soli scopi elettoralistici”.
I camici bianchi accusano D’Amato anche di “condotta asseritamente antisindacale tenuta dall’assessore in quanto egli stesso esibisce fuori delle sedi istituzionali un documento che, a cose fatte, vorrebbe presentare alle altre organizzazioni sindacali con la formula, degna di certi regimi, del “prendere o lasciare”. Denunciano ancora “La totale irregolarità della procedura, in quanto la norma prevede che la regione doveva elaborare prima un atto di indirizzo a valenza generale entro ottobre 2022 (cosa che non ha fatto) e poi iniziare la contrattazione sindacale regionale per arrivare entro un anno al contratto regionale. In sostanza quello che doveva fare non lo ha fatto, ed ora prospetterebbe di fare quello che non può fare”.

Per lo Snami, un tale atteggiamento è in spregio “alle regolari relazioni tra uffici regionali e Organizzazioni Sindacali, le quali hanno fornito le formule ed i delegati per i tavoli tecnici per iniziare ad elaborare l’atto di indirizzo sulla sanità territoriale, che richiede secondo norma un tempo orientativo di sei mesi; quindi un lavoro da concludersi dopo le elezioni con una nuova regione legittimata anche agli atti di straordinaria amministrazione come questo che delinea lo scenario per i prossimi anni, e che giustamente e logicamente non è nelle competenze di una regione a giunta dimissionaria”.
Per tutto questo lo Snami ricorda all’assessore dimissionario D’Amato di attenersi alle proprie funzioni come previste dalla legge, e a non farsi sfiorare nemmeno dal sospetto che dietro questa sua uscita ci sia solo “un inqualificabile trucco elettorale su cui tutti sapranno giudicare” conclude Trifogli.

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