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Frosinone showtime: geometrie al potere e magico tris a Brescia. Reggina e Genoa a -6

Roberto Mercaldo
Moro, Insigne e Baez rispondono a Rodriguez e lasciano i canarini primi in solitaria
Gennaio 22, 2023
L'esultanza del Frosinone dopo il pareggio di Moro (foto: Stefano Nicoli/LaPresse)

Al triplice fischio di Cosso scorrono davanti agli occhi dei tifosi canarini le istantanee di un trionfo: il rientro in campo di Lucioni, l’esordio con gol di Baez, la gioia di Insigne sotto lo spicchio di curva riservato ai sostenitori ciociari dopo il suo gol del 2/1. C’è tanto altro ancora in una vittoria esterna colta con merito, a dispetto di uno svantaggio repentino e di un avvio non proprio felice. La rabbia del Brescia si è tradotta in una partenza veemente e il Frosinone, con la coppia Ravanelli-Kalaj davanti a Turati, ha ballato oltre il lecito, subendo un tiro fuori di un soffio, una traversa e quindi il gol di Rodriguez.
La gloria delle rondinelle è finita lì, nel momento di quel vantaggio effimero. Nel cielo di Brescia, a volare più in alto delle nuvole, dei dubbi e delle paure originate dalle vittorie di Genoa e Reggina, è stato un sontuoso Frosinone, un po’ canarino e un po’ leone.

GEOMETRIE AL POTERE: SHOWTIME DEL FOOTBALL GROSSO

Geometrie al potere, come vuole mister Grosso. Fraseggi efficaci, avversari che di colpo corrono a vuoto, smarriscono le giuste distanze tra reparti e inseguono affannosamente quelle trottole in maglia giallazzurra.
Poste queste premesse, perché il pareggio prendesse forma occorrevano solo il minuto e l’autore: minuto 37, firma di Moro, freddo più di questo rigido gennaio nel deporre la sfera nell’angolino basso.
E il sorpasso? Affinché non diventi un assillo, dovrebbe arrivare subito, avrà pensato Fabio Grosso, professione allenatore, nessuna vendetta da consumare, ma tre punti da prendere perché primi è bello. Volere è un po’ potere. Insigne s’invola quasi fosse Filippo Tortu in quarta frazione, conduce la sfera con grande abilità e quando Andrenacci prova a ipnotizzarlo, lo beffa con tocco sapiente. Il Frosinone è avanti, il copione è cambiato di colpo. E Caso, partito come un missile verso I’area bresciana, per poco non fa tris già prima del riposo.

FROSINONE: UNA RIPRESA AUTORITARIA E SENZA RISCHI

Chi attende un Brescia veemente come in avvio di match, chi teme l’orgoglio degli uomini di Clotet, non conosce la forza mentale di questo Frosinone. La capolista infatti danza sul rettangolo di gioco con un senso del ritmo davvero straordinario. Reparti sincroni, seconde palle conquistate in modo sistematico e tanta voglia di mettere un altro gol di distanza.
E indovinate un po’ chi spegne i sogni del Brescia? Baez, appena arrivato in Ciociaria, ai suoi primi minuti da canarino: è in agguato sul secondo palo, e quando il pallone arriva dalle sue parti, proveniente da calcio d’angolo, dopo una correzione aerea, lui non si fa pregare e spinge in porta, con la sfera, i malumori della sua prima parte di stagione e le perplessità di chi lo riteneva superfluo, come un orpello o una leggina di settore.
Il Frosinone potrebbe passare ancora: quando parte in contropiede, dà sempre la sensazione di grande pericolosità, ma il poker non si concretizza. Può andar bene anche così, un 3/1 che lascia 6 punti di vantaggio sulla coppia Reggina-Genoa e porta a 12 punti il margine attivo sul Bari.
È una squadra che trae dai successi le proprie convinzioni e da esse riparte, con una voglia che cresce di giorno in giorno, senza mai placarsi.
Il nuovo arrivato che subito fa gruppo e fa gol è un messaggio ulteriore alla concorrenza. Il rientro di capitan Lucioni, il ritorno al gol di Moro, la capacità di ribaltare un punteggio sfavorevole sono le altre note liete di una giornata felice.
E adesso, il Benevento, perché la parola d’ordine resta la stessa. Si ragiona gara per gara, senza voli pindarici, tabelle e previsioni ulteriori. Passi piccoli, ma sicuri.

Tabellino Brescia-Frosinone 1-3

BRESCIA (4-3-2-1): Andrenacci; Karacic, Papetti, Adorni, Huard; Bisoli, Viviani (13’ st Van de Looi), Björkengren; Galazzi, Rodriguez (23’ st Niemeijer); Ayè (13’ st Bianchi).

Panchina : Lezzerini, Mangraviti, Jallow, Labojko, Pace.

Allenatore: Clotet.

FROSINONE (4-3-3): Turati; Oyono, Kalaj, Ravanelli, Cotali (41’ st Frabotta); Rohden, Mazzitelli (16’ st Baez), Lulic, Caso (16’ st Garritano), Moro (41’ st Bocic), Insigne (25’ st Lucioni).

Panchina: Loria, Szyminski, Selvini, Monterisi, Sampirisi, Oliveri, Bruno.

Allenatore: Grosso.

Arbitro: Signor Francesco Cosso di Reggio Calabria; assistenti sigg. Fabiano Preti di Mantova e Marco Bresmes di Bergamo. Quarto Uomo signor Giuseppe Collu di Cagliari; al Var il signor Paolo Mazzoleni di Bergamo, Avar il signor Salvatore Longo di Paola (Cs).

Marcatori: 18’ pt Rodriguez (B), 37’ pt Moro (F), 40’ pt Insigne (F), 31’ st Baez (F).

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