Un passo avanti importante, quello compiuto dai ragazzi di Bianco al Ferraris.
Battendo in modo netto la blasonata Samp del navigato Semplici, il Frosinone si è portato in undicesima posizione, in condominio con la Carrarese.
A sette giornate dal termine, è una situazione che rispetto a un mese fa assume le sembianze di un vero e proprio miracolo sportivo.
Il Frosinone non può certo pensare di aver risolto in via definitiva i suoi problemi, perché per arpionare la salvezza diretta mancano nove punti (a 45 non si dovrebbe correre alcun rischio), in un campionato incertissimo e che ancora vede coinvolte almeno 10 formazioni nella lotta permanenza, considerato che il Cosenza, a questo punto, sembra tagliato definitamente fuori.
Proprio i calabresi saranno gli avversari dei giallazzurri nel prossimo match di campionato, allo Stirpe, e c’è da credere che, fin quando non arriverà il verdetto di condanna matematico, faranno di tutto per vendere cara la pelle.
Per i ciociari sarà l’ennesimo snodo di questa tribolata stagione. Mettere in cascina la quinta vittoria di fila e i consequenziali tre punti porterebbe, inevitabilmente, ad alzare un pochino lo sguardo.
I playoff per ora possono essere soltanto una suggestione: i 42 punti di Palermo e Cesena sanciscono un -6 che a sette gare dal termine è tutt’altro che un margine risibile.
Va però detto che proprio il Cesena sarà la squadra che il Frosinone andrà ad affrontare a domicilio alla 33esima, subito dopo il match col Cosenza. E una vittoria in Romagna potrebbe in effetti riaprire i giochi.
Un passo per volta, però. Intanto tutti i pensieri e tutte le energie devono essere rivolti al match col Cosenza, perché sarebbe davvero imperdonabile vanificare quanto fatto in quest’ultimo mese proprio nel match con il quoziente di difficoltà meno elevato.
Venendo alle indicazioni tecniche fornite dal confronto di sabato pomeriggio, le note positive sono davvero tante. Anzitutto, l’estrema facilità di andare al tiro, palesata anche nei primi 45’, a dispetto dello 0/0 che ha mandato le squadre negli spogliatoi.
La squadra sembra aver acquisito meccanismi di gioco offensivo incisivi e quasi automatici, soprattutto nel segno di una certa continuità.
Il “terrore della conclusione” sembra un po’ meno sacro, e ora gli avanti sanno anche mantenere la freddezza giusta (stavolta è toccato a Ghedjemis). I numeri dicono però che ad andare in gol sono spesso difensori e centrocampisti, e il pacchetto offensivo vero e proprio continua a segnare col contagocce. Poco male, purché i gol arrivino. Positivo il rientro di Distefano, che ha fallito una buona occasione ma è stato bravo nel procurarsela. Si è fermato per infortunio uno dei migliori in campo, Kone, che proprio quando sembrava essere entrato in possesso delle chiavj del pacchetto nevralgico ora dovrà, probabilmente, osservare una pausa.
In difesa mister Bianco sembra aver compiuto le sue scelte, con Bettella e Monterisi nel cuore e Oyono e Marchizza sulle corsie. Per Lucioni e Bracaglia c’è però sempre posto nel corso del match.
Cerofolini, col rigore parato a Coda, ha ribadito la sua centralità nel progetto salvezza dei ciociari, aggiungendo una perla importante alla sua collana di prodezze. Nel complesso, una sensazione di crescita confortata in modo esplicito dal risultato finale. Avanti così!
