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Dopo Terracina tocca a Latina. La macchina del fango si concentra su Fratelli d’Italia. Il 25 settembre si vota per un nuovo 27 marzo

Marco Battistini
La stampa nazionale da giorni per non dire settimane va concentrando le proprie attenzioni sull’area di Latina, considerata la sua storica tradizione di destra.
Agosto 15, 2022
Giorgia Meloni

Quando è troppo è troppo. La stampa nazionale da giorni per non dire settimane va concentrando le proprie attenzioni sull’area di Latina, considerata la sua storica tradizione di destra. I richiami alle origini fasciste sono ormai obsoleti, tanto da apparire spesso fuori tempo. Ma a rendere insopportabile questa morsa sul capoluogo pontino sono articoli che gettano fango sulla città e sulla classe dirigente rimasta sempre estranea alle inchieste giudiziarie susseguitesi negli anni. E’ il caso più eclatante è rappresentato da un articolo del quotidiano ‘Domani’. 
Si fa riferimento ad una Latina terra anche di mafia, di clan spietati e brutali, che non disdegnano di cercare imprenditori e politici. “E nelle migliaia di pagine di carte giudiziarie ci sono anche intercettazioni e dichiarazioni che citano un senatore uscente di Fratelli d’Italia, che potrebbe ricandidarsi in quel territorio. Si chiama Nicola Calandrini”. Un attacco meschino lanciato proprio alla vigilia della composizione delle liste elettorali e peraltro nei confronti di un esponente politico stimato, apprezzato e mai indagato.

CALANDRINI PASSA AL CONTRATTACCO

Non poteva ovviamente passare inosservato quanto pubblicato dal quotidiano di De Benedetti. E la reazione del senatore di Fratelli d’Italia, coordinatore provinciale del partito non si è fatta attendere. “Il contenuto dell’articolo pubblicato su “Domani”, nella parte a me riferita, è totalmente falso, come sarà agilmente accertato dalla querela che sarà depositata nei prossimi giorni nei confronti del giornalista che ha riportato circostanze non veritiere e quindi gravemente diffamatorie, mettendo suggestivamente in collegamento diretto la mia persona con personaggi della criminalità locale -ha sottolineato Calandrini- non ho mai avuto contatti con criminali e sedicenti boss, né risulta da nessuna delle indagini finora note e divulgate. Respingo quindi al mittente le diffamatorie e gratuite allusioni. È evidente che queste affermazioni basate sul nulla non hanno altro scopo che denigrare la mia immagine e quella di Fratelli d’Italia, non avendo i denigratori alcun elemento concreto di carattere giudiziario da poter contestare alla mia persona, né temi di carattere politico con cui sfidare l’ascesa del partito, sia a livello nazionale, sia nella città di Latina che si appresta a tornare alle elezioni dopo gli episodi di “voto inquinato” certificati da una sentenza del Consiglio di Stato e avvenuti quando alla guida della città c’era proprio Damiano Coletta, il sindaco della tanto sbandierata legalità e della trasparenza. 
Appare curiosa la singolare “coincidenza” per cui lo stesso Coletta, per commentare un precedente articolo di Repubblica, abbia aspettato “l’assist” fornito con rara sospetta tempistica della pubblicazione di un altro articolo di una testata meno nota alla caccia di fantomatici scoop.
Mentre non sorprende il ben noto stile dell’ex sindaco Coletta di effettuare acrobatici collegamenti tra fatti e persone, in modo arbitrario e disancorato dalla realtà con l’unico intento di screditare gli avversari politici a cui non è in grado di contrapporre fatti comprovati. Non consentirò ulteriormente che la mia persona sia associata ad episodi o circostanze mai avvenuti romanzati dalle indagini in corso, e darò mandato ai miei legali di tutelarmi nelle sedi opportune”.

UNA CAMPAGNA D’ODIO DELLA STAMPA DI SINISTRA

Ormai dalla fine di luglio sono diversi gli articoli di diverse testate, tutte vicine alla sinistra, che lanciano accuse ignobili e ridicole al primo partito nel gradimento degli italiani, dunque da combattere con armi “non convenzionali”.
La stessa Giorgia Meloni non meno di tre settimane fa aveva avvertito i suoi. “Con la campagna elettorale è ripartita, puntuale come sempre, la macchina del fango contro me e Fratelli d’Italia. Aspettatevi di tutto in queste settimane, perché sono consapevoli dell’imminente sconfitta e useranno ogni mezzo per tentare di fermarci. Se ci riusciranno o no, quello dipenderà da voi“. E l’inchiesta flop su Terracina è stato l’esempio più calzante da queste parti. Nell’arco di pochi giorni è stato smontato l’impianto accusatorio e buona parte delle ipotesi di reato nei confronti dell’ex sindaco Roberta Tintari di Fratelli d’Italia, nell’ambito dell’inchiesta ‘Free beach’. Le parole utilizzate da Nicola Procaccini in una conferenza stampa allestita all’indomani della bufera giudiziaria scatenatasi sulla vecchia amministrazione terracinese, avevano inquadrato perfettamente la situazione che stiamo vivendo. “Il 25 settembre si voterà per le elezioni nazionali e Terracina viene usata come arma contundente contro Fratelli d’Italia per attaccarlo. Questo è un fatto, non un’opinione”. Dopo Terracina, ecco Latina. Nulla di nuovo sotto il sole di questo assurdo Ferragosto ‘politico’. La speranza è che le elezioni di fine estate possano regalare una sconfitta storica anche per le lobby cartacee della sinistra, dedite solo a gettare fango contro il nemico. Ieri Berlusconi, oggi Meloni. Per questo ci si augura che il 25 settembre assomigli al 27 marzo 1994. E saranno gli italiani a decretare la nuova svolta del nostro Paese. 

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