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Corridoio Roma-Latina: le società chiedono indennizzi per quasi 700 milioni

Marco Battistini
La gara indetta oltre 10 anni fa si è incagliata in una serie di contenziosi non ancora chiusi e che rischiano di generare richieste risarcitorie di notevole impatto.
Marzo 13, 2022
corridoio roma latina

Quasi 700 milioni. E’ la richiesta di indennizzo delle società che hanno partecipato alla gara per la realizzazione del corridoio autostradale Roma-Latina. La gara indetta oltre 10 anni fa si è incagliata in una serie di contenziosi non ancora chiusi e che rischiano di generare richieste risarcitorie di notevole impatto.

Il progetto prevedeva  un asse autostradale dallo svincolo della A12 Roma-Civitavecchia e la Roma-Fiumicino fino a Latina Nord (località Borgo Piave), 53 km attraverso i Comuni di Fiumicino, Roma, Pomezia, Ardea, Aprilia, Cisterna di Latina e Latina. E in più un secondo asse autostradale Cisterna-Valmontone di 31 chilometri e mezzo che si sarebbe collegato al primo a Campoverde di Aprilia e si sarebbe innestato con l’autostrada del Sole a Labico passando per i Comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Velletri, Artena, Cori, Lariano, Valmontone e Labico.
La gara era stata vinta da Sis del gruppo Dogliani mentre Webuild (ex Salini-Impregilo) era arrivata seconda. Ovviamente quest’ultima aveva presentato ricorso contro l’esito della procedura.
Morale della favola: entrambe le società hanno promosso due azioni risarcitorie, sia pure di diversa portata. Sis ha chiesto un indennizzo pari a 688 milioni, mentre Webuild ha prospettato un’azione di poco superiore a 6 milioni di euro.

Iter impantanato
Il tutto avviene quando ormai sull’opera infrastrutturale starebbe calando il sipario. Il Ministero delle Infrastrutture ha nominato il commissario liquidatore della Società Autostrade del Lazio S.p.A. Si tratta della società partecipata sorta nel 2008 per il compimento di tutte le attività, gli atti ed i rapporti inerenti la procedura ad evidenza pubblica di affidamento della Roma-Latina e del collegamento Cisterna-Valmontone. Un’opera che ormai appare sempre più un’illusione, anche perchè l’affidamento in house ad Anas ipotizzato dal governatore Zingaretti e dall’ex ministro delle Infrastrutture De Micheli nei mesi scorsi ha subito la bocciatura dell’Avvocatura dello Stato. Il governatore del Lazio puntava ad azzerare il precedente progetto e fare una revisione che separasse Autostrada e Bretella Cisterna Valmontone, con l’obiettivo di realizzare poi due opere direttamente in house, e con il relativo affidamento appunto all’Anas.

Nelle ultime settimane si va assistendo ad un pressing fuori tempo massimo della politica. Con la presentazione di una serie di interrogazioni al governo per chiedere lumi sull’iter procedurale dell’opera. Il timore è che queste richieste arrivino troppo tardi. Dunque il corridoio infrastrutturale sembra essersi impantanato definitivamente e considerate le urgenze di questo periodo storico appare difficile che possa tornare in auge.