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Centrodestra, Pd, Terzo Polo: tutti i candidati e le sfide nei nostri collegi. Pd, una variabile chiamata Francesco De Angelis

Licandro Licantropo
Agosto 18, 2022
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Francesco De Angelis

Entro domani il centrodestra completerà le li e le candidature, sia per i collegi uninominali che per quelli plurinominali. Tutti i partiti stanno facendo i conti con le prospettive, che però sono molto diverse con riferimento al taglio dei 345 seggi e agli attuali sondaggi. Forza Italia ha messo in conto di perdere una sessantina di parlamentari, la Lega una settantina. Mentre Fratelli d’Italia aumenterà di parecchio la propria pattuglia di deputati e senatori. In queste ore i mosaici verranno completati.

AI NASTRI DI PARTENZA

La situazione deve essere ufficializzata ma è definita. Il senatore e leader provinciale di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini dovrebbe essere in campo nel collegio maggioritario della Camera Frosinone-Sora. Non è escluso che possa avere una collocazione pure nel proporzionale della Camera del Basso Lazio. Come avversari nel maggioritario troverà sicuramente il consigliere comunale di Frosinone Andrea Turriziani, indicato dal Partito Democratico. Ma anche Stefano Carducci, passato ad Azione dopo una lunga militanza nel Pd. Stefano Carducci è politicamente vicino al sindaco di Isola del Liri Massimiliano Quadrini, pure lui transitato nel partito di Calenda. A dimostrazione di una verità storica che soltanto il Partito Democratico fa finta di non vedere. E cioè che in tanti lasciano (o scappano?) per accasarsi nella formazione centrista dell’ex ministro dello Sviluppo Economico. Al maggioritario del Senato, che comprende le province di Frosinone e di Latina, ci sarà Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia. Il Partito Democratico schiera il sindaco di Sant’Ambrogio sul Garigliano Sergio Messore. Mentre in questo caso il Terzo Polo punta su un esponente di Italia Viva, il primo cittadino di Posta Fibreno Adamo Pantano. Uscito dai Democrat pochissime ore fa. Ex fedelissimo di Mauro Buschini, anche Pantano fa riferimento a Massimiliano Quadrini. Nel Terzo Polo la “calamita” è il malumore nei confronti dei Democrat. A completare il quadro nel centrodestra c’è il due volte sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale della Lega Nicola Ottaviani, che dovrà spostarsi di qualche chilometro e fare campagna elettorale nel collegio maggioritario di Cassino-Terracina-Fondi-Gaeta. Dove il Pd ha puntato su Rita Visini. Naturalmente bisognerà vedere quali saranno le candidature nel proporzionale. Con la Lega molti i big in campo nei collegi della capitale: il sottosegretario Federico Freni, Simonetta Matone, l’imprenditore della Sanità Antonio Angelucci. Mentre Claudio Durigon, coordinatore regionale, guiderà sia il proporzionale del Senato (province di Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti e alcuni Comuni dell’hinterland di Roma) che il centrodestra nel collegio maggioritario di Viterbo, sempre per Palazzo Madama. Il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani sarà in lizza su più collegi proporzionali. Nelle prossime ore il quadro delle candidature verrà definito nei dettagli.

TERZO POLO SPINA NEL FIANCO DEL PD

La mancata candidatura di Francesco De Angelis in posizione eleggibile e soprattutto in provincia di Frosinone avrà delle conseguenze nei prossimi mesi.
Ma intanto il Terzo Polo si sta organizzando in Ciociaria anche per il post elezioni.
C’è da risolvere la questione della candidatura di Francesco Zicchieri, passato con Italia Viva dopo una lunghissima militanza nella Lega.
Il suo nome circola per il proporzionale della Camera nel collegio del Basso Lazio o per il maggioritario Cassino-Terracina. Non mancano sulla questione i malumori sulla sponda pontina dei renziani.
Tornando a ragionare sul dopo-elezioni sia Stefano Carducci (Azione) che Adamo Pantano (Italia Viva) hanno ottimi rapporti con Massimiliano Quadrini, che sta studiando attentamente la possibilità di una sua designazione alle prossime regionali. Se il Terzo Polo andrà avanti, allora esponenti come Germano Caperna, Valentina Calcagni, Salvatore Fontana (Italia Viva), Antonello Antonellis, Alessandra Sardellitti, Francesco Quadrini (Azione) dovranno collaborare ad ogni livello: regionali, ma anche provinciali considerando che si voterà per il rinnovo della presidenza.
C’è pure l’incognita Antonio Pompeo: il presidente della Provincia e sindaco di Ferentino vuole concorrere per un seggio al consiglio regionale. Bisognerà capire cosa nel Pd, dove gli uscenti Mauro Buschini e Sara Battisti si giocheranno la carta della riconferma.
Molto dipenderà da chi verrà indicato per la corsa alla successione di Nicola Zingaretti.
Se dovesse essere Daniele Leodori, allora Antonio Pompeo potrebbe giocarsi bene le sua carte nei Democrat. Altrimenti valuterà possibili passaggi ad Azione o Italia Viva.
Per la scelta del candidato alla presidenza della Regione i nomi forti restano tre: Daniele Leodori, Enrico Gasbarra, Alessio D’Amato. Il voto del 25 settembre dirà molto, ma nel Lazio inevitabilmente dovranno confrontarsi Dario Franceschini e Bruno Astorre da una parte e Goffredo Bettini e Nicola Zingaretti dall’altra. I primi spingono per Leodori, i secondi preferirebbero Gasbarra. Una terza soluzione potrebbe starci ma è obiettivamente complicato immaginarla adesso. In Ciociaria la variabile si chiama Francesco De Angelis: da uomo di partito il presidente del Consorzio industriale regionale non ha fatto polemiche e non ha rilasciato dichiarazioni, ma la delusione c’è stata. E notevole. Potrebbe decidere di continuare con l’attuale assetto del partito in provincia oppure di aprire una nuova stagione effettuando un passo di lato. Costringendo tutti, perfino all’interno di Pensare Democratico, a cavarsela da soli senza il suo sostegno politico. Per il Pd una eventualità del genere equivarrebbe ad una vera e propria “rivoluzione”. In questi ultimi anni nel partito non si è mai riflettuto sulle tante sconfitte alle comunali: Frosinone (3), Ceccano (2), Anagni, Alatri, Pontecorvo e via di questo passo. Non si è mai analizzato a fondo perché De Angelis ha retto sulla linea del fronte. Ma se decidesse per un ruolo di padre nobile, il partito dovrebbe prepararsi ad una stagione di congresso permanente. Sarebbe pronto?

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