Canada amaro per l’Italia del tennis. Quarti proibiti tanto a Montreal che a Toronto, con Jannik Sinner e Camila Giorgi sconfitti nelle gare degli ottavi. Per il ragazzo di San Candido, secondo favorito per i bookmaker dopo il giorno della caduta degli dei, è stata una sconfitta netta, non dissimile da quella patita da Berrettini all’esordio. Stesso avversario, lo spietato Carreno Busta, punteggio non dissimile e recriminazioni ridotte al lumicino. Una piccola occasione Jannik l’ha avuta nel decimo gioco del secondo set, quando sul 4/5 e con lo spagnolo al servizio, un nastro benevolo gli ha regalato il 30 pari. A due punti dall’ipotetico aggancio, Jannik ha aggiunto due gratuiti al cospicuo bottino specifico di giornata e il match è finito senz’altre emozioni. Chi si preparava ad una maratona notturna, alla luce della lunghezza esasperata dei match precedenti tra Jannik e l’iberico, è rimasto deluso. Deluso sarà senz’altro il nostro portacolori, che non potrà più esplorare le prospettive e le lusinghe di un tabellone davvero invitante, privato dei suoi interpreti più autorevoli in una fase precoce. A questo punto l’ipotesi di un successo di Kyrgios sembra farsi strada in modo prepotente, anche alla luce del trattamento riservato da Nick al connazionale De Minaur, spazzato via come una foglia al vento impetuoso di novembre. Non mancano le alternative, con Hurkacz a reclamare attenzioni e credito per quanto già fatto in carriera, ma al momento il talentuoso e bizzarro aussie risulta il più gettonato tra gli addetti ai lavori, non foss’altro che per aver eliminato il numero uno del mondo, il sempre più malinconico Medvedev. Chi può davvero recriminare per non aver raggiunto i quarti è invece Camila Giorgi, che contro Jessica Pegula ha confermato la regola di confronti lunghi, con decisioni affidate al terzo set. Dopo aver dominato il primo set e… guardato dal campo il secondo (0/6), la marchigiana ha ripreso a giocare con un minimo di raziocinio e il match si è di nuovo equilibrato. Ottenuto il break al sesto gioco, Camila ha poi fallito l’opportunità del 5/2 ed è stata di nuovo agganciata sul 5 pari dalla statunitense, dopo avere avuto un matchball in risposta al decimo gioco. Da quel momento è tornata a bisticciare con il dritto, con il servizio e con tutto ciò che aveva ripreso a funzionare a inizio terzo set. Pegula ha vinto e ringraziato per la… grazia ricevuta, giacché stavolta non è stato per suo merito che è uscita dalla buca. Le scelte scellerate e autolesioniste di Camila hanno fatto la differenza. Fuori anche Swiatek, che sembrava aver trovato le contromisure alla brasiliana Haddad Maia, brava però a crederci fino in fondo e a ritrovare nel finale del terzo set l’intensità iniziale. Gauff ha vinto all’ultimo respiro contro Sabalenka, Pliskova e Bencic hanno sconfitto rispettivamente Sakkari e Muguruza. Tante aspiranti regine, tra le quali non trascureremmo la giovane cinese Zheng.