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Berretta ruba la scena a Musa. Clima incandescente a Ferentino. Anagni: manca solo Fiorito. Regione Lazio, Rocca chiamato a risanare i conti

Licandro Licantropo
Marzo 26, 2023
Alfonso Musa

Proprio mentre Alfonso Musa presentava la candidatura a sindaco, Maurizio Berretta annunciava il sostegno a Piergianni Fiorletta. Una mossa politica ma anche mediatica, a dimostrazione che a Ferentino nulla si sta lasciando al caso. Esattamente come Luca Zaccari, anche Maurizio Berretta fa parte della Lega. Questo l’impegno: “Non siamo per l’egocentrismo ed il personalismo o per l’attuazione di metodi impositivi e non risolutivi: ci piace da sempre la politica del fare, del noi, negli anni lo abbiamo dimostrato e continueremo a farlo, e se i concittadini ci daranno la loro fiducia, ci assumeremo l’onere di governare questa città, nel rispetto di tutta la coalizione e di ogni suo componente, sulla strada già ampiamente tracciata”. Ormai l’indirizzo della campagna elettorale di Ferentino è palese: si parla esclusivamente di coalizione civica, ma questo non può certamente evitare un’analisi anche politica. Piergianni Fiorletta è già stato sindaco ed è un uomo di centrosinistra. E’ sostenuto da Francesco De Angelis, presidente del Consorzio industriale del Lazio e numero uno di Pensare Democratico, la corrente maggioritaria del Pd della quale fanno parte anche la consigliera regionale Sara Battisti e il presidente dell’Egaf Mauro Buschini. Maurizio Berretta e Luca Zaccari svolgono attività politica nella Lega. Zaccari è un fedelissimo del neo assessore regionale Pasquale Ciacciarelli e di Mario Abbruzzese. Fino a poco tempo fa l’impronta civica caratterizzava quasi esclusivamente i Comuni più piccoli, con meno di 15.000 abitanti. Adesso invece è predominante pure nei centri grandi. Anche ad Anagni c’è la stessa impostazione. Comunque è un fatto che esiste una convergenza tra il Pd e la Lega. Non è la prima, sicuramente non sarà l’ultima.

Antonio Pompeo non si arrende e ha deciso di fare la sua partita fino in fondo. Ieri ha presentato lui la candidatura a sindaco dell’avvocato Alfonso Musa. “Ne sono onorato – ha affermato – nella politica così come nella vita bisogna sapersi mettere a disposizione”. Alfonso Musa ha parlato delle tre “C” delle quali Ferentino ha bisogno: continuità, coesione, competenza. In questo modo ha caratterizzato una campagna elettorale che parte dall’esperienza amministrativa di Antonio Pompeo. Alle recenti regionali Pompeo ha fatto il pieno di voti a Ferentino (e non solo), ma le comunali sono una partita completamente diversa. Dipenderà moltissimo dai candidati nelle varie liste, specialmente al primo turno. Sicuramente però a Ferentino il confronto sarà avvincente ed aspro. Tra De Angelis e Pompeo il clima è da derby. Come sempre del resto.

ASPETTANDO FIORITO

Non meno ricca di sorprese e di spunti sarà la campagna elettorale di Anagni. Il sindaco Daniele Natalia e Alessandro Cardinali sono già in campo. Tutti sono pronti a scommettere che anche Franco Fiorito concorrerà direttamente per la fascia tricolore. L’ex capogruppo regionale dell’allora Popolo delle Libertà è sicuramente molto attivo, sta costruendo una coalizione larga e confida di poter schierare alla fine sette-otto liste. Annuncerà la sua discesa in campo per riconquistare quella fascia tricolore che ha già indossato? Può darsi, ma quando c’è Fiorito di mezzo i colpi di scena sono all’ordine del giorno. Certamente però il clima politico è già surriscaldato ad Anagni. La caratteristica del “civismo” è presente anche nella Città dei Papi.

Dunque, partiti sulla difensiva in due Comuni grandi, importanti e strategici come Anagni e Ferentino. Mimetizzati all’interno di coalizioni che al loro interno contengono tutto e il contrario di tutto.

LE TASSE E L’EREDITA’ DI ZINGARETTI

Nel Lazio l’Irpef aumenterà di oltre un punto e mezzo, passando dall’1,73% al 3,33%. Una misura che la giunta Rocca dovrà assumere sui redditi superiori a 15.000 euro lordi perché la ricognizione sui conti lasciati in eredità dal precedente esecutivo sta facendo emergere aspetti che vanno tenuti sotto controllo. Il Governatore lo aveva anticipato nella relazione programmatica: “Oggi noi ci troviamo con 200 milioni di debito proiettato al 2023 a oltre 600 milioni, e con il fatto che con la giustificazione verso l’esterno di aver riportato la sanità in equilibrio. In realtà si nascondevano i deficit delle Aziende ospedaliere romane, per circa 700 milioni di euro, sacrificando la sanità in provincia”. Significa che non si può escludere il ricordo all’ennesimo commissariamento della sanità. Francesco Rocca ha preferito il linguaggio diretto della verità rispetto a quello criptico del politichese. Negli ultimi anni la pandemia ha influito molto sulle spese del Lazio. Ma rimane il fatto che al termine di un mandato durato dieci anni il centrosinistra a guida Zingaretti ha lasciato il Lazio con due enormi questioni aperte: la sanità e i rifiuti.