L’Italia, che negli anni 70 e 80 fu grande protagonista della più importante manifestazione europea di basket per club, allora Coppa Campioni, oggi Eurolega, finalmente raddoppia. Per molti anni l’Armani Milano è stata lasciata sola a rappresentarci, con la perla della Final Four raggiunta nel 2020/21 che portò poi i milanesi al terzo posto finale. L’anno scorso Hines e compagni fallirono l’ingresso tra le magnifiche quattro solo per via di un accoppiamento nei quarti davvero penalizzante (contro l’Efes, che poi avrebbe vinto il trofeo battendo in finale il Real Madrid). Per l’alatrense Davide Alviti la scorsa edizione non è stata molto generosa in termini di minutaggio, perché coach Messina lo ha utilizzato di rado, però in alcune occasioni l’ala ciociara ha avuto modo di mettersi in mostra. Davvero eccellente la sua prestazione a Madrid, contro un quintetto che poi avrebbe raggiunto la finale della competizione. Per quest’anno l’Armani si è profondamente rinnovata, nel solco di una tradizione recente che contempla un gran numero di volti nuovi ad ogni giro di giostra. Sono arrivati due “piccoli”, le guardie Billy Baron e Kevin Pangos, un’ala, Brandon Davies, e un “centrone” come Voigtmann. Anche Tonut è entrato a far parte della famiglia milanese, che però ha dovuto salutare elementi importanti, primo fra tutti il “Chacho” Rodriguez. Sono rimasti Hines, Shields, Biligha, Hall, Melli, Datome, Ricci e Baldasso, oltre al già citato Alviti. Milano esordirà stasera sul campo dell’Asvel Villeurbane. Sarà un doppio confronto Italia-Francia, perché domani sera la Virtus Segafredo Bologna se la vedrà, sul parquet amico, con il Monaco. Per i bolognesi, che hanno pescato a piene mani dal Cska, garantendosi le prestazioni di Hackett, Shengelia ed ora anche la guardia Lundberg, le altre novità sono i centri Jordan Mickey e Ismael Bako, con le conferme di Teodosic, Belinelli, Paiola, Mannion e Weems. Che ruolo reciteranno Armani Milano e Virtus Bologna nella massima competizione europea? Gli organici dei due club consentirebbero senza dubbio di competere per un ingresso nei playoff, ma naturalmente sarà importante l’approccio, specie per Bologna, che manca da molti anni e dovrà ritrovare il ritmo di confronti ravvicinati con le massime espressioni del basket europeo per club. “Scarpette rosse” e “V nere” sono pronte a dar battaglia. Si parte, per 34 gare di regular season e, speriamo, una post season ancor più intrigante.
