Fari accesi sul cda di Ama previsto per l’8 settembre. In quella data verrà effettuato “l’esame delle conclusioni della commissione interna in tema di acquisizione di terreni”.
Molto probabilmente si discuterà dell’impianto da 600.000 tonnellate l’anno. Anche perché il 4 agosto il sindaco e commissario straordinario per i rifiuti, Roberto Gualtieri, ha illustrato le tappe che porteranno alla realizzazione dell’impianto tanto discusso fin dal suo annuncio, quattro mesi fa. Fino al 30 settembre ci sarà una fase di confronto politico in assemblea, ma subito dopo il comune pubblicherà le procedure di gara per la realizzazione (Acea in pole position) ed è nelle cose che molto prima si definisca la localizzazione.
IL NODO DI SANTA PALOMBA
Voci mai confermate, iniziate a circolare sempre più insistentemente dal giorno dopo in cui il primo cittadino informò la sua maggioranza e tutti i romani dell’intenzione di bruciare i rifiuti della Capitale, collocano l’impianto a Roma sud, esattamente in località Santa Palomba. Una borgata al confine con il comune di Pomezia, ricadente nel territorio del IX municipio, priva ancora di moltissimi servizi basilari. Lì, sulla via Ardeatina, ci sono 10 ettari sui quali i tecnici Ama avrebbero svolto già dei sopralluoghi nelle scorse settimane.
ASSUNZIONI IN VISTA DENTRO AMA
Altra voce all’ordine del giorno per l’8 settembre è quella relativa all’acquisizione di nuove risorse dirigenziali. Il presidente del Cda Ama, Daniele Pace, ha dato vita ad una macrostruttura composta da sei nuove direzioni, quindi sei nuovi direttori da inserire per organizzazione e risorse umane, pianificazione strategica e contratto di servizio, responsabile servizio prevenzione e protezione, legale e societario, acquisti, amministrazione finanza, controllo e infine patrimonio. Un esborso complessivo, quantifica Dire, di circa 1 milione e mezzo di euro in stipendi.