Lo show di Tamberi può essere la copertina di questo europeo romano, gratificato ieri dalla presenza del Capo dello Stato, l’onorevole Sergio Mattarella. E’ un presidente portafortuna per lo sport azzurro, visto che sovente gli è capitato di assistere a trionfi dei nostri portacolori in varie discipline. Quel che ha combinato Gimbo però né il Presidente né gli altri che assiepevano le tribune dello Stadio Olimpico potevano immaginarlo.
A un passo dalla bruciante delusione di un imprevisto terzo posto, dopo aver abbattuto l’asticella in modo piuttosto netto nei primi due tentativi a 2,29, Tamberi ha messo in piedi un terzo salto bastevole a restare in gara, con l’asticella che ha tremato ma è rimasta sui ritti. Da quel momento in poi però qualcosa è scattato nella mente del nostro supercampione, che si è preso l’oro a 2,31 e, dopo due tentativi vani a 2,33, ha deciso di spostare un centimetro più su quella nemica di metallo. E l’ha sconfitta! Un 2,34 così sarebbe stato già significativo e fors’anche miracoloso, ma di Tamberi ce n’è uno e allora? Allora, dopo una celebrazione quantomeno atipica e singolare, ecco che Gimbo va a confrontarsi con i 2,37 e supera la misura alla prima prova. Fantastico, anche in chiave Parigi!
Un argento che brilla quanto un oro è quello che ha colto Alessandro Sibilio, con uno strepitoso 47″50 che riscrive la storia degli ostacoli bassi in Italia. Peccato che davanti a lui ci fosse Warholm, ovvero uno di mostri sacri dell’atletica mondiale, uno capace di far 46″99 con apparente facilità. Però l’esser primo tra i mortali, dopo tante vicissitudini di natura fisica, è per Sibilio qualcosa di straordinario e segna l’inizio di una nuova consapevolezza e di una statura mondiale benedetta dal cronometro.
Decisamente più amaro era stato l’argento di Filippo Tortu, che in un Europeo senza stelle del mezzo giro di pista avrebbe conquistato l’oro in scioltezza se solo fosse stato in grado di ripetere la bella prova della semifinale. Uno sconosciuto svizzero, Mumenthaler, capace comunque di fermare i cronometri su un buon 20″28, ha impedito a Filippo di cogliere il primo oro da senior in una grande competizione.
La reginetta dell’Europeo si chiama Nadia Battocletti: dopo aver battuto la formidabile Grovdal nei 5000, la trentina allenata dal papà ha sbaragliato la concorrenza nella doppia distanza, con Federica Del Buono arrivata a un passo dal podio.
Stasera gran finale: non ci sarà Crippa, che d’intesa con il suo tecnico ha ritenuto di contentarsi della medaglia d’oro conquistata nella mezza maratona.
Avremo però Pietro Arese a caccia del podio nei 1500 e Larissa Iapichino pronta a sfidare la formidabile tedesca Mihambo nel lungo. E avremo anche le due staffette maschili, entrambe in pista con il massimo obiettivo: Sito, Aceti, Scotti e Sibilio saranno i quattro staffettisti della 4X400, mentre Melluzzo, Jacobs, Patta e Tortu andranno a caccia dell’oro nell’ultima gara dell’Europeo. In gara anche le ragazze della staffetta del miglio, senza però concrete ambizioni, se non quella di un quinto sesto posto.
Il bottino prima della serata finale è da stropicciarsi gli occhi: 10 ori, 7 argenti e 3 bronzi. Una cosa mai vista, ma è la nuova Italia che corre, salta e lancia in modo formidabile.