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Pioggia di medaglie sull’Italia dell’atletica agli Europei di Roma

Roberto Mercaldo
Giugno 10, 2024
Zaynab Dosso, bronzo continentale nei 100 metri

Sono già 7 ori, 5 argenti e 3 bronzi. Sarebbe un bilancio eccezionale a fine competizione, però il riferimento è solo ai primi tre giorni di gare e allora trovare aggettivi diventa davvero complesso. L’Italia dell’atletica è palesemente e clamorosamente la nazione guida del movimento continentale, come lo furono l’Urss, la Germania e la Gran Bretagna nelle varie epoche storiche. La crescita negli ultimi due anni è stata esponenziale e gli ori di Tokyo, sebbene irripetibili nel contesto a cinque cerchi, somigliano ora più a un messaggio che non a una gratificazione celeste da ascrivere al quasi impossibile.
L’Italia lancia, salta e soprattutto corre in modo sorprendente e sfodera giovani talenti anche in specialità tradizionalmente aliene o soggette al “fenomeno sporadico”, che suo malgrado non raccoglieva proseliti e continuatori.
Ma andiamo con ordine e analizziamo in una carrellata necessariamente sintetica gli allori e i podi già consegnati alla storia.

I SETTE ORI SPLENDENTI

Ha iniziato Antonella Palmisano, una delle big indiscusse del nostro movimento, già campionessa olimpica. Per la marciatrice di Mottola, che sembra aver finalmente superato le problematiche fisiche del dopo Tokyo, è stato un successo persino agevole, perché quando ha operato l’azione decisiva non c’è stata una sola avversaria capace di reggere la variazione di ritmo. È il suo primo oro continentale e in prospettiva Giochi fornisce la garanzia di poter andare a caccia del bis con fiducia.
Altra donna in copertina per i 5000 metri, con Nadia Battocletti fenomenale nel reggere il ritmo della norvegese Grovdal (vittoriosa ieri nella mezza maratona), per poi saltarla a doppia velocità nell’esaltante rettilineo finale: il 14’35”29 su cui la trentina ha fermato i cronometri è il nuovo record italiano.
La più ipotizzabile di tutte le medaglie d’oro era alla vigilia quella di Leonardo Fabbri, il gigante fiorentino che sta dominando la stagione all’aperto nella specialità del getto del peso. Iscritto con misura d’accredito di un metro superiore al suo competitor più agguerrito, ha confortato il pronostico nella magica notte romana: spallata a 22,45 e agli altri non è rimasto che applaudirlo.
In vista di Parigi la carta più importante, senza ombra di dubbio.
Marcell Jacobs, che a Tokyo tacitó nord americani e caraibici in 9 secondi e 80 centesimi di potenza sprigionata come fosse temporale, si è preso il suo secondo oro continentale in 10”02. Non è ancora il tempo che fa sognare in prospettiva cinque cerchi ma è quanto basta per confermarsi un super vincente: oro olimpico, oro mondiale indoor e due ori continentali non si vincono per grazia ricevuta. Marcell c’è e cresce di condizione.
L’exploit più eclatante è però quello firmato da Lorenzo Simonelli, il giovanissimo fenomeno degli ostacoli alti. Dopo aver vinto tutto nelle categorie giovanili, il 22enne nato a Dodoma ha confermato e migliorato l’exploit di Glasgow, dove si era arreso solo all’imbattibile Holloway. Ebbene, Lorenzo ha corso la semi in 13”20, togliendo un centesimo al suo fresco record italiano, per poi siglare il secondo tempo mondiale dell’anno (13”05) in una finale dominata. La dimensione di Lorenzo è in evoluzione: a Parigi non si contenterà d’inseguire la finale.
Altra meravigliosa conferma è arrivata dalla gara più lunga di questi Europei di Roma. Nella mezza maratona Yeman Crippa ha sbaragliato la concorrenza, confortando il pronostico e trascinando gli azzurri alla vittoria nella competizione a squadre, per il settimo oro di questo straordinario avvio.

I SECONDI GRADINI DEL PODIO

Curiosamente, ben 3 delle 5 medaglie d’argento sin qui conquistate dagli atleti azzurri sono arrivate in gare vinte dagli italiani: 3 “doppiette”, come non accadeva dai tempi dei grandi mezzofondisti Cova, Antibo e Mei o dei siepisti Lambruschini e Carosi.
Alle spalle di Crippa è infatti arrivato Riva, con un finale al galoppo; dietro Antonella Palmisano ecco l’esperta Valentina Trapletti, finalmente su un podio continentale. E nei 100, appena 3 centesimi dietro Jacobs, ecco il gigantesco Chituru Ali, anch’egli vicinissimo a tempi da meno 10.
Medaglia d’argento per l’altro giovane fenomeno dell’atletica azzurra, il lunghista Mattia Furlani, che solo un Tentoglou da 8,65 ha indotto a miti consigli per il gradino più alto del podio. L’8,38 timbrato al primo tentativo è il nuovo record del mondo Under 20 e proietta Mattia laddove il suo enorme talento consiglia ed esige.
Altra seconda moneta che splende quanto l’oro è quella guadagnata dalla staffetta 4×400 mista, con il giovanissimo Sito trascinatore di un quartetto comprendente anche Scotti e le tenaci Polinari e Mangione. Tenersi dietro l’Olanda è stato un miracolo, ma dal cilindro è comparsa l’Irlanda che non ti aspetti.

LE MEDAGLIE DI BRONZO

Sono tre i bronzi conquistati fin qui dagli atleti azzurri in questo fantastico Europeo.
Ad inaugurare la serie è stato il filiforme marciatore Fortunato, che per l’assenza di Stano era chiamato a difendere le chance di podio del gruppo tricolore.
Alle spalle del poderoso svedese Karlstrom e del giovane spagnolo McGrath, il bravo Francesco ha progressivamente distanziato tutti gli altri pretendenti al podio.
Il secondo bronzo l’ha firmato l’ottocentista Catalin Tecuceanu, che in semifinale aveva fornito la sensazione di poter puntare anche al massimo traguardo. Lo scaltro francese Tual ha però azzeccato ogni mossa, planando sull’oro con corsa felina. Secondo lo spagnolo Attaoui, quasi raggiunto nel rabbioso finale dall’italiano nato in Romania.
Un pizzico di rammarico anche per Zanayb Dosso, grande protagonista di questo avvio di stagione. Dopo una semi da 10”01, Zanayb ha peggiorato di due centesimi la performance in finale, arrivando a 4 centesimi dall’oro di Asher Smith e a 3 millesimi dalla polacca Ewa Swoboda.

ALTRE FRECCE NELL’ARCO AZZURRO

Nei giorni che verranno l’Italia potrà notevolmente incrementare il suo già sostanzioso bottino.
Stasera grandissima attesa dei 200 con Filippo Tortu, sontuoso vincitore della gara di semifinale in 20”15, con ultimi metri decontratti. Podio non proprio proibito per Fausto Desalu, che però dovrebbe migliorarsi di almeno 2 decimi rispetto alla semi.
Altro atleta attesissimo è il fresco primatista italiano dei 400 Luca Sito, che proverà a ribadire in finale il fantastico 44”75 di ieri sera per afferrare un podio alla vigilia impensabile.
Ambizioni consistenti nella finale del martello anche per Sara Fantini, che a Monaco fu bronzo continentale e che vuole quantomeno ripetere l’impresa dinanzi al pubblico romano.
Da qui alla fine avremo inoltre capitan Tamberi nell’alto, scortato da Sottile e dal giovane talentuosissimo Lando; le staffette veloci e quelle del miglio, Larissa Iapichino nel lungo, i tre triplisti in finale con Ihemeje in buona forma e Pietro Arese nei 1500, insieme a Federico Riva e Meslek. Curiosità anche per Kaddari nei 200. Splendido in semi Alessandro Sibilio, che in finale può scendere sotto i 48: sarebbe oro se non ci fosse il “mostro” Warholm, ma anche un argento può significare rinascita per uno dei talenti più puri della nostra squadra.


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