Italgas ha recentemente presentato un’offerta vincolante per l’acquisto delle partecipazioni detenute dal gruppo francese Veolia in diverse società attive nel settore idrico nelle regioni Lazio, Campania e Sicilia. Tra queste ovviamente Acqualatina. Questa mossa arriva dopo la comunicazione del 14 marzo, in cui Italgas aveva annunciato di aver avviato trattative in esclusiva con Veolia.
In una nota ufficiale, Italgas ha confermato l’avanzamento delle trattative in corso con il gruppo Veolia per l’acquisizione delle partecipazioni. Le due aziende sono ora in fase avanzata di negoziazione, con l’obiettivo di raggiungere un accordo che permetta ad Italgas di espandere la sua presenza nel mercato dei servizi idrici in Italia, in particolare nelle tre regioni coinvolte. L’eventuale acquisizione delle quote di Veolia da parte di Italgas potrebbe avere un impatto significativo sul settore idrico italiano, permettendo all’azienda di rafforzare la sua posizione nel mercato e di migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti ai cittadini delle regioni interessate. Tuttavia, l’operazione è ancora soggetta all’approvazione delle autorità competenti e alla conclusione delle trattative tra le parti coinvolte.
ACQUALATINA NEL MIRINO
Il periodo di trattative in esclusiva è formalmente scaduto il 10 maggio, ma secondo l’ad Gallo la negoziazione in esclusiva scade quando Veolia risponderà ad Italgas.
Gli analisti di Equita SIM, in una nota diffusa questa mattina spiegano che Veolia è presente in Italia in 3 società e precisamente ha una quota del 75% di Siciliacque, il 49% di AcquaLatina ed il 48% di Acqua Campania. L’obiettivo è quello di ridurre di almeno il 15-20% le perdite idriche.
Il numero uno di Italgas ha detto: “Abbiamo firmato un accordo in esclusiva con Veolia nella distribuzione dell’acqua in tre regioni italiane che speriamo di riuscire a portare a termine con successo. Un obiettivo che ci siamo posti piu’ volte nei piani passati, ma non siamo mai riusciti a realizzare per difficoltà nel trovare un venditore”.
In Sicilia, Campania e Lazio “le perdite dell’acqua sono sopra il 50% e, soltanto con la digitalizzazione, riusciremo ad abbatterle del 15-20%”, ha detto Gallo. Il manager ha aggiunto che questa operazione avviene in primavera quando si intravedono problemi di carenza idrica. “Crediamo che le nostre tecnologie, se applicate anche alla distribuzione dell’acqua, ci permetteranno di migliorare in modo significativo anche quelle reti che riusciremo a gestire post accordo conclusivo con Veolia”.
L’INDAGINE DI UTILITALIA
Secondo uno studio appena presentato da Utilitalia (la federazione delle imprese pubbliche nel settore idrico, ambientale ed energetico) per riuscire a colmare il disavanzo con i paesi Ue più efficienti occorrono almeno 6 miliardi di investimenti all’anno, mentre al momento ne sono disponibili soltanto 4 grazie alla voce “dedicata” in tariffa e 700 milioni che derivano da progetti legati al Pnrr (ma solo fino al 2026). Grazie ai suoi numeri (4mila dipendenti e una capitalizzazione di Borsa di 4,3 miliardi), ha una capacità di investimento e competenze per affrontare una sfida che le utility di punta del settore (da Hera a Iren alla stessa Acea) hanno anche preso in considerazione ma che hanno finora evitato tranne poche eccezioni. In particolare, avventurarsi nelle Regioni dove il servizio è meno efficiente e maggiore è il fenomeno della dispersione. L’ingresso di Italgas potrebbe anche accelerare il processo di aggregazione.