Ospedali luoghi di cura ma anche di file interminabili per il pronto soccorso. Divenuti spesso ultimamente teatro di episodi di violenza contro i medici, atti inaccettabili considerato che il personale sanitario impegnato nella medicina d’urgenza non è certo responsabile dei ritardi nell’intervento di cura. A questa urgenza di protezione risponde il nuovo piano di sicurezza per i presidi di polizia.
“Una delle cose che avevamo chiesto nel breve termine per la sicurezza degli operatori era la possibilità di poter svolgere il proprio lavoro con serenità” afferma Giulio Maria Ricciuto “Presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza per il Lazio – “Oltretutto, un operatore colpito da atti di violenza è un operatore perso”. L’edilizia sanitaria prevede un posto di polizia all’interno dei pronto soccorso, ma negli ultimi anni questi presidi si sono svuotati. Il dispositivo di rafforzamento deciso dal comitato di sicurezza dà concreta applicazione alle direttive del ministro Piantedosi.
SANITA’, ASL LATINA OPERATIVA
La definizione di un piano di intervento volto al miglioramento della sicurezza degli operatori sanitari nei Pronto Soccorso è stato al centro dell’incontro tra Prefettura di Latina, Questura, Comando dei Carabinieri, Comando della Guardia di Finanza e Direzione Generale della Asl Latina.
Un primo risultato del percorso congiunto, già attivato da mesi, con diversi incontri, con l’obiettivo di individuare misure di prevenzione e contrasto ad ogni forma di aggressione, è la prossima attivazione, nel mese di Aprile, della nuova Postazione di Pubblica Sicurezza all’interno del Pronto Soccorso di Latina grazie alla realizzazione di lavori di adeguamento.
L’orario di funzionamento di detta postazione, come di quella operante presso l’Ospedale Dono Svizzero di Formia, è passato da 6 a 12 ore giornaliere, garantendo così la copertura anche nell’orario pomeridiano. E’ inoltre stata rafforzata l’attività di vigilanza generica radio-collegata (VGR) nei quattro pronto soccorso della ASL, in quanto reputati punti sensibili. L’occasione è stata anche utile per rimarcare l’importanza della diffusione di una sana cultura di educazione e rispetto nonché di condanna decisa a ogni forma di violenza verso gli operatori sanitari e per la progettazione di linee di intervento, in stretto coordinamento tra le istituzioni del territorio, per la promozione di idonee iniziative di formazione, sinergie e sensibilizzazione in tema.