Una serata storta, di quelle che a volte ti capitano e non sai se prenderle a calci o sopportarle con cristiana rassegnazione.
La Lazio ci ha fatto i conti ieri, davanti a ventimila tifosi, indispettiti oltremodo da una prestazione magari non eccelsa, ma soprattutto da quel pallone capriccioso che non voleva saperne di entrare nella porta olandese. In verità ci era entrato persino in modo celere, spinto da Pedro, con la complicità dell’incerto Ryan. Da quel momento in poi, però, la porta dell’Az è diventata una specie di fortino inviolabile. Imprecisione degli avanti biancocelesti e abilità dei difensori ospiti, un combinato disposto sul quale si è infranta la voglia d’incidere ancora.
Ad ingigantire il problema la praticità degli altri, o se volete chiamatela pure fortuna perché far tre tiri e due gol presuppone anche una componente di buona sorte.
Così, al morire della prima frazione è arrivato Pavlidis a riequilibrare il confronto dopo una bella azione del team olandese.
E al quarto d’ora della ripresa, decisamente poco atteso nel contesto di un’evidente superiorità degli uomini di Sarri, ecco addirittura il vantaggio Az, a firma di Milos.
Quel che è accaduto nell’ultima mezz’ora ha ribadito il concetto iniziale della serata in un cui la dea del calcio si volta stizzita e non puoi sperare in un rimpallo compiacente o in un rinvio affrettato.
Ci hanno provato, Luis Alberto e compagni, ma per la rabbia dei ventimila la rincorsa non è andata a buon fine e con il passare dei minuti la frenesia è stata una sempre più fastidiosa compagna di viaggio.
Vincere in Olanda, magari per trascinarla all’over time, si deve e si può, ma nessuno s’illude che possa essere semplice.
BENFICA E CHELSEA PRIME DUE AI QUARTI DI CHAMPIONS
La serata di ieri doveva svelare i nomi delle prime due squadre qualificate per i quarti di Champions League.
Non c’erano grandi dubbi sul Benfica, che aveva già sistemato la pratica in Belgio, mentre era decisamente più incerta la gara di Londra, tra il Chelsea ed il Borussia Dortmund.
In Portogallo la compagine di casa ha fornito una prova della propria brillantezza, ponendo la candidatura quale autorevole outsider della competizione.
Ci sono voluti 35 minuti per dare un senso compiuto all’imbarazzante superiorità palesata fin dal fischio iniziale, ma dopo il primo di Rafa Silva, sono arrivati gol come gocce di pioggia.
I belgi hanno deposto ogni velleità offensiva cercando di evitare che dalla gragnuola scaturisse un finale troppo punitivo. Alla fine c’è stato persino il gol della bandiera: 5/1 e tutti contenti (più o meno).
Ben altra tensione c’è stata allo Stamford Bridge, dove il Chelsea doveva ribaltare lo 0/1 dell’andata.
Blues all’assalto fin dal fischio iniziale, come da copione, ma gialli di Germania tutt’altro che remissivi, per una gara vibrante e incerta fino al novantesimo.
Con un gol a fine primo tempo e un altro a inizio ripresa, gli inglesi del mago Potter hanno ribaltato il verdetto e centrato i quarti di finale, obiettivo minimo alla luce di una campagna acquisti onerosa oltre misura.
Borussia non bocciato, però, grazie a un finale arrembante che l’ha portato a un passo dai supplementari.
Stasera tocca al Milan, che sul campo del Tottenham va a caccia di un pareggio che lo riporterebbe nei quarti di Champions dopo 11 anni.
Partita delle stelle a Monaco di Baviera: il Bayern ha due risultati su tre contro un PSG che dovrà rinunciare a Neymar fino al termine della stagione.
Pronostico impossibile, ma per certo sarà grande calcio, con Mbappè e Messi che avranno voglia di ristabilire le gerarchie della tecnica e dell’abilità, contro l’organizzazione e la teutonica caparbietà del Bayern.