La quarta di ritorno della Serie A è stata caratterizzata dai tanti punti conquistati dalle formazioni ospiti, che hanno ottenuto sei successi e due pareggi. A navigare in senso opposto sono state soltanto Inter e Roma, che hanno onorato il fattore campo battendo rispettivamente l’Udinese e il Verona.
I nerazzurri, con una squadra ridisegnata per esigenze di Champions, hanno rintuzzato le velleità di un team friulano capace di restare in partita fino al definitivo centro di Lautaro Martinez. Prima, il vantaggio dal dischetto di Lukaku, in gol al secondo tentativo, il pari a fine primo tempo con Lovric e la prodezza di Mikhitaryan a riportare avanti i nerazzurri.
La Roma, anch’essa rimaneggiata per indisponibilità e riposi precauzionali, ha fatto il minimo sindacale contro il Verona, vincendo di misura grazie a Solbakken, la carta a sorpresa del vate Josè.
IL TORO NEL POSTICIPO NON VA OLTRE IL PARI CASALINGO
È andata vicina al primo successo stagionale la Cremonese, che nel posticipo di ieri sera era riuscita a ribaltare lo svantaggio causato dal gol di Sanabria grazie alle prodezze di Tsadjout e Valeri. Un marcatore inusuale, Singo, ha però scritto la definitiva parità.
L’altro match senza vincitori ha visto di fronte Fiorentina ed Empoli, con gli ospiti capaci di chiudere avanti la prima frazione grazie a un sempre più convincente Cambiaghi e i viola che, agguantato il pari con Cabral, hanno cercato con grande ostinazione e meno grande fortuna il punto del successo.
Nelle altre gare, come detto in premessa, sono state le squadre ospiti ad uscire dal campo vittoriose.
Per il Napoli questa è la regola della stagione, e il primo match della 23esima lo ha ribadito in modo perentorio. Kvaratskhelia e Osimhen, i nuovi gemelli del gol, hanno impiegato mezz’ora a sigillare un match che il gol di Laurentiè, cancellato dal Var, avrebbe potuto riaprire. Emiliani senza Berardi, croce e delizia del team neroverde, da qualche tempo troppo incline agli infortuni.
Ha vinto di misura il Milan, nel suggestivo derby col Monza. Subbuglio di emozioni per Galliani e match piuttosto divertente, a dispetto dell’esiguo numero di reti.
I brianzoli non hanno recitato la parte dell’agnello sacrificale, anzi hanno provato in tutti i modi a replicare al gol di Messina. Su tutti Ciurria, davvero scatenato e fermato solo dal palo interno nel corso della ripresa.
Non ha certo giocato il suo miglior match la Juventus, che comunque ha trovato il modo di prendersi tre punti utili nella corsa per il settimo posto, in attesa di sapere se potrà riavere, in tutto o in parte, i 15 punti sottratti dalla corte di Appello Federale. Kean e un superlativo Di Maria hanno colpito, un Perin versione lusso ha protetto magistralmente la porta bianconera.
IMMOBILE RITOCCA IL PROPRIO RECORD: SONO ORA 191 I CENTRI IN SERIE A
Nel segno del pronostico anche il successo della Lazio in casa della Salernitana, col ritrovato Immobile a riscrivere il suo record di marcature in massima serie: sono ora 191, che gli valgono l’ottavo posto all-time, dietro Roby Baggio.
Ancora una sconfitta casalinga per la Samp, che dopo aver trovato il pari dal dischetto, ha fallito un secondo rigore con Sabiri ed è stata punita da Orsolini, giocatore forse sottovalutato, e comunque capace di giocate straordinarie.
La vera sorpresa della quarta di ritorno è arrivata però da Bergamo, dove una dea svagata e distante dalle sue più recenti versioni le ha buscate dal Lecce, che non finisce di stupire. Ceesay, col suo gol lampo, ha forse stordito l’Atalanta, scompaginandole i piani. Il raddoppio di Blin ha tolto ulteriori certezze agli orobici, che solo nel finale, con il solito Holjund, hanno trovato il gol che ha riaperto i giochi, ma non ha poi modificato l’esito finale.