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Jannik Sinner si ferma al match ball

Roberto Mercaldo
In semifinale va Alcaraz, dopo una delle più belle partite di sempre.
Settembre 8, 2022
Alcaraz e Sinner

Una partita che passerà alla storia: l’hanno giocata Jannik Sinner e Carlitos Alcaraz e valeva per i quarti degli Us Open. In semifinale, a sfidare Francis Tiafoe, sarà il diciannovenne spagnolo, che ha vinto dopo 5 ore e 20 minuti di lotta strenua. Per l’italiano i rimpianti sono così tanti e così ingombranti da cancellare il resto. L’altoatesino ha avuto a disposizione un matchball nel quarto set, sul 5/4 40/30, e poi è andato avanti di un break anche nel quinto, ma tutto è stato inutile. Contrariamente a quanto accaduto a Wimbledon e a Umago, Sinner non è uscito dal campo vincitore, ma a capo chino, mortificato per la grandissima occasione sfuggitagli. Gli scontri diretti ora recitano due a due, ma ad aumentare il rammarico c’è la constatazione che gli ostacoli di semifinale e finale sarebbero stati senza dubbio più accessibili del tennista iberico. Insomma, a 21 anni Sinner si è trovato nella condizione di poter vincere il primo Major della sua giovane carriera, ma ad impedirlo sarà la sconfitta con un atleta che nei prossimi anni scriverà con Jannik la storia di questa disciplina. Alle 3 e mezzo della notte italiana i due giovanotti hanno iniziato a suonarsele a ritmi davvero sostenutissimi. Pronti-via ed è subito break per Alcaraz, grazie anche a tre doppi falli di Sinner che suonano un po’ come un sinistro presagio. Jannik è bravo a reagire e dallo 0/2 si porta sul 3/2, ma da quel momento infila 4 game negativi che di fatto consegnano all’iberico la prima frazione. Il gioco sale di tono nel secondo set, con Jannik che diventa implacabile in risposta e va in fuga fino al 5/3. Al decimo gioco però un suo improvviso blackout al sevizio consente ad Alcaraz di rientrare nel set fino a portarsi sul 6/5 e 0/40. Jannik è sull’orlo dello 0/2, ma si ribella al destino sgarbato e, finalmente efficace con la prima di servizio, cancella le tre palle set di fila e poi anche una quarta, conquistandosi il tiebreak. Gioco stellare e grandi emozioni nel fatale tredicesimo gioco, che finisce col premiare Jannik Sinner dopo un’emozionante altalena nel punteggio. Nel terzo set le due giovani stelle del tennis mondiale continuano a giocare su ritmi insostenibili per chiunque altro e cominciano a scomodarsi paragoni con alcuni campionissimi della disciplina. In tribuna si vedono Andy Roddick, Juan Martin Del Potro e tanti ex, palesemente coinvolti a livello emotivo da un match che decolla fino ad altezze siderali. In volata, sembra debba spuntarla Alcaraz, che brekka all‘’undicesimo gioco e va al servizio sul 6/5, ma un altro miracolo di volontà e bravura consente a Sinner un nuovo aggancio. E stavolta il tiebreak è un autentico monologo: 7/0, Alcaraz è annichilito e Sinner accarezza l’idea del terzo successo di fila ai danni del murciano. Non sarà così, purtroppo per lui e per tutti gli appassionati italiani. Già, perché dopo un inizio di quarto set tutto in favore di Sinner, Alcaraz prova comunque a restare a un solo break di distacco, riuscendovi. Sul 5/4 Sinner serve per andare in semifinale, e arriva al 40/30 che vale il match. Persa la prima opportunità, Jannik entra in un cono d’ombra che lo proietta malauguratamente verso la sconfitta nel parziale. Stavolta non c’è tiebreak, il ragazzo di El Palmar chiude 7/5. Si va al quinto. L’ultimo guizzo di Sinner è al quinto gioco, quando opera il primo break del parziale: 3/2. Nel gioco successivo Jannik batte bene e colpisce di dritto da fondo fino a portarsi 40/15, ma sciupa di un nulla le due palle successive e poi anche una terza occasione per il 4/2. Nuovo aggancio di Alcaraz, che dopo oltre cinque ore corre e spacca la palla come nel primo gioco del match. E allora il ragazzo di San Candido, sia pure continuando a lottare e a far quindici qua e là, pian piano vede la vittoria sfuggirgli, stavolta in modo inesorabile. È la seconda partita più lunga della storia degli Open USA. È senza dubbio tra le più belle. A fine gara Alcaraz confiderà: “Non so neanche io come ho fatto a vincerla, lui è un giocatore pazzesco”. E Sinner ammetterà: “Stavolta non sarà facile da digerire, ma proveremo a prendere il buono”. Il tennis ringrazia, per un duello che rievoca sfide epiche nemmeno così lontane. Un esempio? Djokovic-Nadal, magari, o per allontanarci un po’ Borg-Connors. Insomma, cose da grandi sotto i grattacieli…

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