Cade per assenza del numero legale, pure a ridosso della chiusura prevista, con 20 consiglieri presenti e 28 assenti più il sindaco Roberto Gualtieri, la prima seduta dell’Assemblea Capitolina dopo la pausa estiva. I lavori, nella prima parte della seduta, non hanno subito intoppi portando all’approvazione, con 36 voti favorevoli e 1 contrario, la delibera che ridetermina le regole per la concessione di contributi e vantaggi economici da parte del Comune per le attività culturali, a prima firma della presidente Pd della commissione capitolina Cultura Erica Battaglia. L’assessore alla Cultura Miguel Gotor, presentando il provvedimento in Assemblea Capitolina, ha spiegato che, con le nuove regole, “pensate per sostenere uno dei settori più segnati dalla pandemia”, le associazioni potranno vedersi anticipare dal Comune fino al 90% delle spese ammissibili, presentare spese forfettarie senza giustificativi per una quota che passa dal 5 al 7% dei costi complessivi e variare le cifre tra centri di costo fino al 20% del totale, mentre prima si ammettevano variazioni solo fino al 10%. Inoltre, il nuovo regolamento si applicherà anche alle partecipate capitoline. A seguito della bocciatura di un proprio emendamento che aveva ricevuto parere negativo dalla Ragioneria capitolina, il capogruppo di Fdi Giovanni Quarzo, pur annunciando il voto favorevole del suo gruppo a un provvedimento “molto atteso dalla città”, ha ammonito i colleghi di maggioranza che “se continuate a dare per buono quello che dicono gli uffici, senza che vi dicano qual è la norma di riferimento, non andrete molto lontano. Vi invito a cambiare metodo di lavoro e rivendicare il ruolo della politica, prendendo l’abitudine di studiare”. Da quel momento ogni verifica del numero legale in Aula, nel corso dell’esame del provvedimento seguente previsto dall’Odg, ha dato esito sfavorevole. Alla presidente dell’Assemblea Svetlana Celli non è rimasto che constatare i numeri e rinviare alla successiva convocazione, già indetta per domani giovedì 8 settembre alle ore 10.
POLEMICA SUL TEMA DELL’EDILIZIA
Sul tema dell’edilizia si è aperto un nuovo fronte di scontro fra maggioranza ed opposizione a palazzo Senatorio. A chiedere lumi all’amministrazione Gualtieri in merito al capitolo delle varianti al Prg è stato il consigliere di minoranza Marco Di Stefano. “In Assemblea capitolina l’assessore all’Urbanistica Veloccia mi ha invitato a sospendere la votazione sulla proposta di delibera a firma mia e della collega Simonetta Matone, capogruppo della Lega, su alcune varianti alle norme tecniche del piano regolatore -ha affermato Di Stefano– la delibera andrebbe a modificare alcuni punti strategici del piano, con l’intento di far decollare nuovamente il settore edilizio che a Roma è ormai bloccato da anni, e che invece per molto tempo è stato il volano dell’economia capitolina”. Marco Di Stefano, capogruppo Udc-Forza Italia in Campidoglio da tempo è molto vigile sul tema urbanistico-edilizio. “Con grande senso di responsabilità, vista anche la contingenza della campagna elettorale in corso, un momento in cui ogni esito della votazione avrebbe potuto essere motivo di strumentalizzazione politica -ha proseguito il consigliere, capolista Lazio-plurinominale di ‘Noi Moderati’ per la Camera- insieme alla collega Matone (anche lei candidata alla Camera per l’uninominale) abbiamo deciso di accettare l’invito dell’assessore Veloccia a sospendere la votazione di questa importante proposta di delibera e attendere ad ottobre una delibera di Giunta che parta dal nostro documento, forti anche del parere della Regione Lazio sui temi trattati. Attendiamo fiduciosi dopo le elezioni politiche, l’atto che potrà finalmente ridare vita al settore edilizio nella città di Roma”.